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I Vampiri Mito e Leggenda

Il vampiro � un essere mitologico o folkloristico che sopravvive nutrendosi dell'essenza vitale (generalmente sotto forma di sangue) di altre creature, nonch� una delle figure dominanti del genere horror.

Nonostante la speculazione sostenuta dallo storico letterario Brian Frost secondo la quale la credenza dei vampiri "potrebbe risalire alla preistoria", il termine vampiro divenne popolare solo agli inizi del XVIII secolo, in seguito all'influenza delle superstizioni presenti nell'Europa dell'est e nei Balcani, dove le leggende sui vampiri erano molto frequenti. Allo stesso tempo, nacquero altri termini, come vrykolakas in Grecia e strigoi in Romania. La superstizione nei confronti dei vampiri crebbe a tal punto da far nascere una grave isteria collettiva che port� alla morte di numerose persone accusate di vampirismo.

I folkloristici vampiri dell'Europa dell'est presentavano una notevole variet� di rappresentazioni, dal simile agli umani al cadavere putrefatto. Fu il successo del romanzo Il vampiro di John Polidori (1819) ad instaurare la carismatica e sofisticata figura del vampiro nelle arti che influenz� le opere vampiresche del XIX secolo e ispir� personaggi come Varney il vampiro e il Conte Dracula.

� per� il romanzo Dracula, scritto nel 1897 da Bram Stoker, ad essere considerato la quintessenza del romanzo vampiresco e che forn� le basi per le opere moderne. Dracula tratt� una mitologia costituita da lupi mannari e altri demoni dando voce "allo stato d'ansia di un'epoca" e "alla paura della societ� patriarcale vittoriana". Il successo di questo libro fece nascere un distintivo genere vampiresco che � ancora popolare nel XXI secolo, con un'impressionante collezione di libri, film, videogiochi e serie televisive.

Etimologia

L'esatta etimologia del termine vampiro non � chiara. Tuttavia, � ragionevole pensare che possa derivare dal serbo вампир/vampir e che sia successivamente passato al tedesco Vampir, al francese vampyre, all'inglese vampire (la cui prima apparizione del termine nell'Oxford English Dictionary risale al 1734) e all'italiano vampiro. Un'altra teoria, meno popolare, sostiene che il termine slavo derivi dal turco ubyr, che significa "strega". In russo antico, il vampiro � detto inoltre Упирь (Upir').

Numerose lingue slave presentano forme parallele del termine serbo: il bulgaro вампир (vampir), il croato upir/upirina, il ceco e slovacco up�r, il polacco wąpierz, l'ucraino упир (upyr), il russo упырь (upyr'), il bielorusso упыр (upyr), e l'antico slavo dell'est упирь (upir'). Da notare che successivamente la maggior parte di queste lingue adottarono forme come "vampir/wampir" dall'Occidente.

 Folklore

Il concetto di vampirismo esiste da millenni; culture come quella mesopotamica, ebrea, greca e romana concepirono demoni e spiriti che possono essere considerati precursori dei moderni vampiri. Ad ogni modo, nonostante la presenza di creature simili ai vampiri in queste antiche civilt�, il folklore sui vampiri cos� come lo conosciamo oggi si � originato esclusivamente nell'Europa dell'est quando i miti della tradizione orale di numerosi gruppi etnici vennero messi per iscritto e pubblicati. Nella maggior parte dei casi, i vampiri sono creature malvagie redivive, vittime suicide o streghe, ma possono anche essere cadaveri posseduti da spiriti malevoli o umani trasformati dopo essere stati morsi da altri vampiri. La credenza in tali leggende divenne cos� persuasiva da causare isteria di massa e pubbliche esecuzioni di persone credute vampiri.

 Descrizione e attributi comuni

Nonostante sia difficile dare un'unica, definitiva descrizione del vampiro folkloristico, vi sono tuttavia alcuni elementi che sono comuni a molte leggende europee. I vampiri erano generalmente descritti come gonfi, con una carnagione scura, o sanguigna; queste caratteristiche erano spesso attribuite alla nutrizione a base di sangue. Il vampiro, nella sua tomba, tendeva a perdere sangue dalla bocca e dal naso, mentre il suo occhio sinistro rimaneva spesso aperto. Veniva seppellito rivestito con un telo di lino, e i suoi denti, capelli e unghie continuavano a crescere dopo la morte. La zanne (i canini), invece, non facevano parte delle sue caratteristiche.

 Creazione

Le cause della vampirizzazione (la nascita o creazioni di un nuovo vampiro) erano molte e varie nel folklore originario. Secondo la tradizione slava e cinese, qualsiasi cadavere che veniva scavalcato da un animale, particolarmente un cane o un gatto, aveva la possibilit� di diventare un non morto. Anche i cadaveri che non venivano trattati con acqua in ebollizione erano considerati a rischio. Nel folklore russo si diceva che i vampiri erano un tempo streghe o persone che si erano ribellati contro la Chiesa quando erano ancora in vita. Alcune pratiche popolari erano utilizzate per scongiurare il ritorno nel mondo dei vivi di un caro estinto in qualit� di non morto. Era assai diffuso seppellire i morti a testa in gi� e collocare oggetti terreni, come falci o falcetti, vicino alla tomba per soddisfare i demoni che tentavano di possedere il morto o per mitigare quest'ultimo e prevenire la sua risurrezione dalla tomba. Questo metodo assomiglia alla pratica greca di appoggiare un obolo sulla bocca del defunto per pagare il dazio e poter attraversare il fiume Stige nell'oltretomba; � stata sostenuta la possibilit� che in realt� la moneta servisse a scacciare spiriti maligni intenzionati ad entrare in possesso del corpo, e che questo possa avere influenzato il folklore sui vampiri. Questa tradizione persiste nel folklore greco del vrykolakas, in cui una croce di cera e un pezzo di porcellana con l'iscrizione "Ges� Cristo vince" erano posizionati sul corpo del defunto per prevenire che questi diventasse un vampiro. Altri metodi usati frequentemente in Europa includevano la rottura dei tendini all'altezza del ginocchio o il posizionamento di semi di papavero, di miglio o di sabbia sul terreno sopra la tomba di un presunto vampiro; questa pratica intendeva lasciare i vampiri occupati tutta la notte a contare i granelli che cadevano all'interno della bara, e li associava quindi all'aritmomania. Secondo una leggenda cinese, se una creatura simile a un vampiro si trovasse davanti un sacco di riso, si metterebbe a contare tutti i chicchi; altre leggende simili, che riguardano streghe o altri esseri malvagi, sono presenti sia nel subcontinente indiano cos� come nell'America del sud.

 Identificazione

Erano utilizzati molti rituali per identificare un vampiro. Un metodo per trovare la tomba di un vampiro consisteva nel far cavalcare un ragazzo vergine su uno stallone vergine all'interno di un cimitero: il cavallo si sarebbe fermato sopra la tomba in questione. Generalmente era necessario un cavallo nero, ad eccezione dell'Albania dove doveva essere bianco. Inoltre, l'apparizione di buchi sul terreno sopra una tomba era considerato segno di vampirismo. Cadaveri creduti vampiri erano generalmente descritti come pi� sani del dovuto, gonfi ma con pochi o nessun segno di decomposizione. In alcuni casi, quando una tomba sospetta veniva aperta, i presenti descrivevano il cadavere con la faccia ricoperta del sangue di una sua vittima. La morte di bestiame, pecore, parenti o vicini di casa era la prova dell'attivit� di un vampiro nella zona. Alcuni vampiri folkloristici, inoltre, potevano testimoniare la propria presenza tramite attivit� simili a quelle dei poltergeist, come scagliando pietre sui tetti o muovendo piccoli oggetti, e provocando incubi a chi dormiva.

 Protezione

Oggetti apotropaici in grado di scacciare entit� redivive sono molto diffusi nel folklore sui vampiri. L'aglio � un classico esempio, ma si dice che anche anche la rosa selvatica e il biancospino siano dannosi nei confronti dei vampiri. In Europa, inoltre, si credeva che spargere semi di senape sul tetto di una casa li avrebbe tenuti lontani. Altri oggetti esorcizzanti potevano essere ad esempio crocifissi, rosari o acqua santa. Si dice che i vampiri non siano in grado di camminare su un terreno consacrato, come quelli di chiese e templi o attraversare acqua corrente (come quella dei fiumi). Anche gli specchi venivano usati per allontanare i vampiri, ad esempio posizionandone uno sulla porta d'ingresso (secondo alcune culture, i vampiri non possono riflettersi e talvolta non proiettano la propria ombra, forse per via della mancanza dell'anima). Questa caratteristica, sebbene non universale (il greco vrykolakas/tympanios era in grado sia di riflettersi che di proiettare un'ombra), venne usata da Bram Stoker nel romanzo Dracula; divenne popolare e venne ripresa da numerosi scrittori e registi. Altre leggende sostengono che un vampiro non possa entrare in un'abitazione se non invitato dal padrone di casa, ma una volta invitato possa entrarvi e uscirvi a piacimento. I vampiri folkloristici erano pi� attivi la notte, ma non erano considerati vulnerabili alla luce del sole. Uno dei pi� conosciuti metodi per uccidere un vampiro � impalarlo, specialmente nella cultura slava. In Russia e negli stati Baltici si preferiva il legno di frassino, in Serbia quello di biancospino, e quello di quercia in Slesia. Potenziali vampiri venivano spesso impalati attraverso il cuore, ad eccezione di Russia e Germania, dove venivano impalati attraverso la bocca, e della Serbia, dove venivano impalati attraverso lo stomaco. Bucare la pelle del petto era un modo per "sgonfiare" i vampiri (ritenuti pi� "gonfi" degli umani); i cadaveri venivano talvolta seppelliti con oggetti pungenti, di modo che se il corpo si fosse trasformato in vampiro (e quindi gonfiato), gli oggetti lo avrebbero bucato e sgonfiato. La decapitazione era il metodo pi� usato in Germania e nelle aree slave dell'ovest, con la testa seppellita tra i piedi, dietro le natiche o lontano dal corpo, di modo che l'anima non si attardasse nella sua dipartita indugiando nel corpo terreno. Talvolta la testa, il corpo o i vestiti di un vampiro venivano inchiodati al terreno, per prevenire la rinascita. I nomadi schiacciavano aghi di acciaio o di ferro nel cuore dei cadaveri e infilavano pezzi di ferro nella bocca, sugli occhi, nelle orecchie e tra le dita nel momento della sepoltura. A volte mettevano del biancospino in una calza del defunto o trafiggevano le sue gambe con un paletto di legno. In una tomba risalente al XVI secolo, ritrovata nei pressi di Venezia nel 2006, gli archeologi trovarono un cadavere di donna con un mattone conficcato a forza nella bocca; l'atto venne considerato come un rituale contro i vampiri. Altre misure contro i vampiri includevano bagnare la tomba con acqua bollente o la completa incinerazione del corpo. Nei Balcani un vampiro poteva anche essere ucciso con un colpo di pistola o affogato, ripetendo la sua cerimonia funebre, spruzzando acqua santa sul suo corpo o con un esorcismo. In Romania poteva essere inserito dell'aglio in bocca, e fino al XIX secolo veniva presa la precauzione di sparare al corpo nella bara. In casi eccezionali, il cadavere veniva dismembrato e i pezzi bruciati, mischiati ad acqua e somministrati ai membri della famiglia come cura. Nella regione della Sassonia, in Germania, veniva messo un limone nella bocca dei sospetti vampiri.

 Antiche credenze

Racconti di esseri soprannaturali che si nutrono di sangue o di carne fresca di esseri viventi fanno parte di quasi tutte le culture del mondo da diversi secoli. Oggi assoceremmo queste creature ai vampiri, ma nei tempi antichi il termine vampiro non esisteva; bere sangue e simili attivit� erano attribuite a demoni o spiriti; persino il Diavolo erano considerato sinonimo di vampiro. Quasi tutte le culture associano il bere sangue con demoni o creature redivive, o in alcuni casi con divinit�. In India, ad esempio, alcuni racconti sui Baital, esseri simili ai ghoul che possono entrare in possesso dei corpi, sono stati raccolti nel libro Baital Pachisi; una racconto del libro Kathāsaritsāgara narra di come il Re Vikramāditya intraprenda una ricerca per trovarne uno particolarmente elusivo. Anche Pishacha, lo spirito di malfattori o di coloro che morirono pazzi, rispecchia alcune caratteristiche dei vampiri e all'antica dea indiana Kali, con zanne e una ghirlanda di cadaveri o teschi, venne attribuito il nutrirsi di sangue. Nell'antico Egitto, la dea Sekhmet beveva sangue.

I Persiani furono una delle prime civilt� a tramandare racconti di demoni bevitori di sangue: sono stati portati alla luce dei cocci di porcellana su cui erano state raffigurate creature che tentano di bere il sangue degli uomini. L'antica Babilonia e l'Assiria possiedono racconti della figura mitica Lilitu, che nella demologia ebraica diede vita a Lilith (Ebreo לילית), un demone che si nutriva di sangue di bambino, e a sua figlia Lilu.

La mitologia greca e latina descrivono creature come le Empuse, le Lamie e le Strigi. Col passare del tempo, le prime due divennero termini generali rispettivamente per indicare streghe e demoni. Empusa era la figlia della dea Ecate ed era descritta come una creatura demoniaca dai piedi di bronzo. Si trasformava in una giovane donna e seduceva gli uomini per bere il loro sangue. Lamia banchettava sui letti dei bambini la notte, succhiando il loro sangue, cos� come faceva la figura mitologica Gello. Come Lamia, la Strige si cibava di bambini, ma anche di giovani uomini. Erano descritte come aventi il corpo di corvo o d'uccello in generale, e successivamente vennero identificate nella mitologica romana nella strige, un uccello notturno che si ciba di sangue e carne umana.

 Credenze europee

Philip Burne-Jones, Il vampiro, 1897.

Molti dei miti riguardanti i vampiri nacquero durante il medioevo. Gli storici e cronisti del XII secolo Walter Map e Guglielmo di Newburgh collezionarono numerosi racconti sui revenant (morti viventi), ma altre testimonianze di leggende inglesi simili sono scarse. Questi racconti erano simili al folklore ampiamente sviluppatosi nell'Europa dell'est nel tardo XVII e XVIII secolo e che fu alla base delle leggende sui vampiri che successivamente si diffusero in Germania e in Inghilterra, dove furono abbellite e rese popolari.

Una delle prime testimonianze di attivit� di vampiri risale al 1672, nella regione dell'Istria, in Croazia. Cronache locali citano il vampiro Jure Grando del villaggio di Khring vicino Tinjan come la causa del panico tra i paesani. Grando, un ex bracciante, mor� nel 1656, ma i paesani del posto dichiararono che fosse tornato dal mondo dei morti, che avesse iniziato a bere sangue umano e che importunasse sessualmente le donne del villaggio. Il capo del villaggio ordin� che gli si piantasse un paletto nel cuore, ma quando questo metodo non sembr� bastare, il corpo di Grando venne decapitato.

Durante il XVIII secolo, vi fu un impeto frenetico di avvistamenti di vampiri nell'Europa dell'est, con frequenti rituali (che comprendevano impalare o disseppellire un corpo) per individuare potenziali morti viventi, a cui partecipavano anche ufficiali del governo. Nonostante si trattasse dell'era dell'Illuminismo, durante il quale numerose leggende folkloristiche vennero domate, la credenza nei vampiri aument� drasticamente, creando un'isteria di massa in tutta Europa. Il panico nacque con la notizia di attacchi di vampiri nella Prussia occidentale nel 1721 e nella Monarchia di Habsburg dal 1725 al 1734, da cui si diffuse in altre localit�. Due casi famosi di vampirismo, i primi ad essere ufficialmente verbalizzati, furono quelli dei cadaveri dei serbi Peter Plogojowitz e Arnold Paole. Plogojowitz era morto all'et� di 62 anni, ma si credeva fosse tornato nel mondo dei vivi e avesse chiesto al figlio del cibo. Il figlio si rifiut� di sfamarlo, e fu trovato morto il giorno seguente. Plogojowitz sarebbe poi tornato e avrebbe attaccato alcuni suoi vicini di casa che morirono per gravi perdite di sangue. Paole, invece, un ex soldato divenuto contadino che era stato attaccato da un vampiro anni prima, mor� mentre era impegnato nella fienagione. Dopo la sua morte, delle persone morirono nei paraggi e si credette che Paole fosse tornato e avesse iniziato a cibarsi dei suoi vicini. Un'altra famosa leggenda serba riguarda un tale Sava Savanović, che viveva in un mulino e uccideva e beveva il sangue dei mugnai. Questo personaggio folkloristico venne poi ripreso in un racconto scritto dal serbo Milovan Glišić e nel film horror serbo del 1973 Leptirica ad esso ispirato.

I due incidenti furono ben documentati: ufficiali governativi esaminarono i cadaveri, fecero rapporto e pubblicarono libri in tutta Europa. L'isteria, comunemente conosciuta come la "Controversia sui vampiri del XVIII secolo", infuri� per una generazione. Il problema fu aggravato dalle epidemie rurali di acclamati attacchi di vampiri, causati indubbiamente dalla superstizione presente nelle comunit� dei villaggi, dove venivano disseppelliti cadaveri e trafitti con paletti di legno. Nonostante molti studiosi dichiararono che i vampiri non esistevano, e attribuirono gli eventi a sepolture premature o alla malattia della rabbia, la superstizione aument�. Don Augustine Calmet, un rispettato studioso e teologo francese, compose un esauriente saggio nel 1746, in cui per� rimase ambiguo circa l'esistenza dei vampiri. Calmet raccolse testimonianze di incidenti riguardanti i vampiri; numerosi lettori, tra cui un critico Voltaire e demonologhi convinti, interpretarono il saggio come una dichiarazione di esistenza dei vampiri. Nel suo Dizionario filosofico, Voltaire scrisse:

� Questi vampiri erano cadaveri, che uscivano dalle loro tombe la notte per succhiare il sangue dei vivi, sia dalle loro gole che dai loro stomachi, e poi tornavano nei loro cimiteri. Le persone a cui succhiarono il sangue si indebolivano, divenivano pallide e iniziavano a consumarsi, mentre i cadaveri che succhiavano il sangue prendevano peso, la loro carnagione si faceva rosea e godevano di un grande appetito. Fu in Polonia, Ungheria, Slesia, Moravia, Austria e nella Lorena che i morti poterono cos� gioire. ï¿½

La controversia cess� solamente quando l'Imperatrice Maria Teresa d'Austria mand� il suo medico personale, Gerard van Swieten, a investigare sulle acclamazioni di entit� vampiresche. Egli concluse che i vampiri non esistevano e l'Imperatrice approv� una legge che proibiva l'apertura e la profanatura delle tombe e dei cadaveri, ponendo fine alla controversia. Nonostante ci�, i vampiri continuarono ad esistere nelle arti e in alcune superstizioni locali.

 Credenze non europee

 Africa

Varie regioni africane possiedono racconti folkloristici di esseri con caratteristiche simili a quelle dei vampiri: nell'Africa occidentale il popolo degli Ashanti narrano dell'asanbosam, una creatura dai denti di ferro che abita sugli alberi, mentre il popolo Ewe narra dell'adze, che pu� prendere le sembianze di una lucciola e d� la caccia ai bambini. La regione orientale del Cape tramanda la leggenda dell'impundulu, che pu� prendere le sembianze di un grosso uccello con gli artigli e pu� evocare tuoni e lampi, mentre il popolo Betsileo del Madagascar narra la leggenda del ramanga, un bandito o vampiro vivente che beve e si ciba delle unghie dei ricchi.

 Le Americhe

Il termine Loogaroo, che indica una creatura mitologica simile a una vampiro, probabilmente deriva dal francese loup-garou (che significa "licantropo") ed � molto comune nella cultura delle Mauritius. I racconti sui loogaroo sono diffusi anche nelle isole caraibiche e in Louisiana, negli Stati Uniti. Simili mostri femminili sono la Soucouyant di Trinidad, la Tunda e la Patasola del folklore colombiano, mentre i Mapuche del Cile del sud narrano di Peuchen, un serpente succhiatore di sangue. Secondo alcune superstizioni sudamericane dell'aloe vera appesa sulla porta d'ingresso avrebbe la capacit� di scacciare i vampiri. La mitologia azteca narra dei Cihuateteo, spiriti dal viso scheletrico di coloro che sono morte di parto, che rubano bambini e intraprendono relazioni sessuali con i vivi, portandoli alla pazzia.

Durante il tardo XVIII e XIX secolo le credenze sui vampiri si diffusero in parti del New England, specialmente nel Road Island e nel Connecticut orientale. Vi sono numerosi casi documentati di persone che disotterravano i proprio cari per rimuovere il loro cuore nella convinzione che il defunto fosse un vampiro e che fosse responsabile di morti e malattie in famiglia. In realt� non veniva mai usato il termine vampiro per indicare la malattia. Si credeva che la malattia mortale della tubercolosi, nota all'epoca come "consunzione", fosse causata dalle visite notturne da parte di un membro della famiglia morto anch'egli della stessa malattia. Il pi� recente e documentato caso di sospetto vampirismo fu quello della diciannovenne Mercy Brown, che mor� a Exeter, Rhode Island nel 1892. Suo padre, assistito dal medico di famiglia, la rimosse dalla tomba due mesi dopo la sua morte, le tagli� via il cuore e lo bruci� riducendolo in cenere.

 Asia

Radicate in vecchi folklori, moderne credenze si sono diffuse in tutta l'Asia, dai ghoul della terraferma fino agli esseri vampireschi delle isole del Sudest asiatico. Anche in India sono nate nuove leggende sui vampiri. Il bhūta o pr�t � l'anima di un uomo morto prematuramente. Si muove di notte, animando cadaveri e attaccando i vivi, similmente a un ghoul. Nell'India del nord viene narrato di una creatura simile ai vampiri, il brahmarākŞhasa, caratterizzato dalla testa cinta di interiora e un teschio da cui beve sangue. Secondo la fede Induista, queste creature sono reali. Il loro corpo � costituito da quattro dei cinque elementi: Aria, Materia Oscura (Spazio), Fuoco e Terra. L'assenza dell'acqua indica l'imperitura ricerca da parte del vampiro di soddisfare la sua sete con il sangue. I vampiri sono inoltre esseri demoniaci condannati a bere sangue umano, anatema compensato per� da altri poteri oscuri. La forza e la durezza dei loro corpi � dovuta alla mancanza di liquidi.

Nonostante i vampiri appaiano nel cinema giapponese sin dagli anni '50, il folklore alla base ha origini occidentali. La creatura pi� simile al vampiro � forse il nukekubi, la cui testa e collo sono in grado di staccarsi dal corpo per volare via e andare a caccia di prede umane.

Leggende di esseri femminili simili a vampiri esistono per� nelle Filippine, in Malesia e in Indonesia. Nelle Filippine, le due maggiori creature sono il mandurugo (letteralmente "succhia-sangue") del popolo dei Tagaloge il manananggal ("creatura che si divide in parti") dei Visayan. La prima � una variazione dell'aswang, che prende le sembianze di un'attraente ragazza di giorno, mentre di notte le crescono ali e una lunga lingua concava e fine. La lingua viene usata per succhiare sangue dalle proprie vittime addormentate. La seconda, invece, � descritta come una pi� matura ma comunque bellissima donna, capace di prendere il volo grazie ad enormi ali di pipistrello, che si nutre di donne incinte addormentate e inconsapevoli. Usa una lingua lunga quanto una proboscide per succhiare via i feti dai grembi materni. Talvolta si cibano di interiora (specialmente cuore e fegato) e del muco delle persone malate.

Il malese penanggalan potrebbe essere una giovane o vecchia donna, in ogni caso attraente, che ha ottenuto la sua bellezza per mezzo della magia nera ed � spesso descritta nel folklore come un essere oscuro o demoniaco. � in grado di staccare dal corpo la sua testa zannuta e di farla volare nella notte in cerca di sangue, in genere di donne incinte. I malesi spesso attaccano jeruju (cardi) sulle porte e sulle finestre delle case, sperando di scacciare il penanggalan. Il leyak � un essere simile del folklore di Bali. Un kuntilanak o matianak in Indonesia, o un pontianak o langsuir in Malesia, � una donna morta di parto divenuta una non-morta, che in cerca di vendetta terrorizza villaggi. Appare come una donna attraente con lunghi capelli neri che ricoprono un buco sulla base della nuca, col quale succhia il sangue dei bambini. Ricoprire il buco con i suoi capelli la farebbe scappare via. Alcuni cadaveri potrebbero inoltre avere perle di vetro infilate nella bocca, uova sotto ciascuna ascella, e aghi conficcati nei palmi delle mani per prevenire che si trasformino in langsuir.

Gli jiang shi (僵屍 o 殭屍, 僵尸; letteralmente "cadavere rigido"), chiamati anche "vampiri cinesi" dagli Occidentali, sono cadaveri rianimati che uccidono i vivi per assorbire la loro linfa vitale (q�). Si dice che nascano quando un'anima non � in grado di vivere nel corpo del defunto. A differenza dei vampiri, gli jiang shi sono creature senza mente e non hanno ragionamenti propri.

Nella moderna finzione, il vampiro tende ad essere raffigurato come un personaggio malvagio dalla personalit� suadente e carismatica. Nonostante la generale miscredenza nei confronti di queste entit�, vengono occasionalmente riportati avvistamenti di vampiri. Naturalmente, le societ� cacciatrici di vampiri esistono ancora, ma sono tuttavia create solo per ragioni sociali. Dichiarazioni di attacchi da parte dei vampiri vennero formulate nel paese africano del Malawi tra il 2002 e il 2003, quando una folla tumultuosa lapid� a morte una persona e ne attacc� altre quattro, incluso il governatore Eric Chiwaya, che secondo le dicerie si era accordato con dei vampiri.

Nei primi anni '70 la stampa locale diffuse voci secondo le quali un vampiro aveva infestato il cimitero londinese di Highgate. Cacciatori di vampiri amatoriali si riunirono in gran numero nel cimitero. Numerosi libri vennero scritti sul caso, fra gli altri quello di Sean Manchester, un londinese che fu uno dei primi a suggerire l'esistenza del vampiro di Highgate e che dichiar� successivamente di aver esorcizzato e distrutto un intero covo di vampiri della zona. Nel gennaio 2005, circol� una diceria di un attacco avvenuto a Birmingham, in Inghilterra, seguito dall'ipotesi della presenza di un vampiro che circolava libero per le strade. In quel caso, come dichiar� la polizia, si tratt� di una leggenda metropolitana.

Nel 2006, un professore di fisica alla University of Central Florida scrisse un saggio in cui spieg� che � matematicamente impossibile che esistano i vampiri basandosi sulla progressione geometrica. Secondo questo saggio, se il primo vampiro fosse apparso il 1 gennaio del 1600 e si fosse nutrito una volta al mese (cio� meno frequentemente di quanto avvenga nelle leggende folkloristiche) e tutte le sue vittime fosse divenute vampiri, allora in soli due anni e mezzo tutta la popolazione mondiale dell'epoca sarebbe stata vampirizzata.

Uno dei pi� famosi casi di entit� vampiriche nell'et� moderna � quello dei chupacabra di Puerto Rico e del Messico. E' leggenda che siano creature che si nutrono di carne fresca e di sangue di animali domestici. L'isteria per i chupacabra venne spesso associata a profonde crisi economiche e politiche, in particolare durante gli anni '90.

In Europa, dove la maggior parte delle folklore vampiresco ebbe origine, il vampiro viene considerato una creatura di fantasia, nonostante alcune comunit� abbiano accettato l'idea di fantasma redivivo per scopi economici. In alcuni casi, specialmente in piccole comunit�, la paura per i vampiri � ancora radicata e avvistamenti o rivendicazioni di attacchi di vampiri accadono frequentemente. In Romania, nel febbraio 2004, numerosi parenti di Toma Petre ebbero il timore che questi fosse divenuto un vampiro. Fecero quindi dissotterrare il corpo, gli bruciarono il cuore e mischiarono le ceneri ad acqua per poi berle.

Il vampirismo e lo stile gotico rappresentano una parte rilevante dei moderni movimenti dell'occulto. Il mito del vampiro, le sue qualit� magiche, il fascino e l'archetipo del predatore esprimono un forte simbolismo che pu� essere utilizzato nei rituali e negli atti di magia e pu� perfino essere adottato come sistema spirituale. Il vampiro � stato parte della societ� paranormale europea per secoli e da decenni ormai si � allo stesso modo inserito anche nella sub-cultura americana, mischiandosi all'estetica neo gotica.

 Origini delle credenze sui vampiri

Molte teorie per le origini delle credenze sui vampiri sono state offerte come spiegazione per la superstizione, e talvolta isteria di massa, causata dai vampiri: sono state citate la sepoltura prematura e in particolar modo la grave ignoranza circa ci� che avviene al corpo umano dopo la morte (mala interpretazione del ciclo di decomposizione).

 Spiritualismo slavo

Una kikimora illustrata da Ivan Bilibin.

Nonostante molte altre culture tramandino superstizioni riguardanti non-morti o altri spiriti redivivi (revenant), quello concepito dalla mitologia slava � considerato il vampiro per eccellenza. Le radici della convinzione dell'esistenza dei vampiri in questa cultura sono basate sulle credenze e pratiche pre-cristiane del popolo slavo e sulla loro concezione di oltre tomba. Nonostante la mancanza di scrittori slavi pre-cristiani che descrivessero i dettagli della "vecchia religione", molte credenze spirituali pagane e rituali sono rimasti radicati nel popolo slavo anche dopo l'avvento del Cristianesimo. Esempi di queste credenze includono il culto degli antenati, delle divinit� protettrici della casa e la convinzione che l'anima sopravviva alla morte terrena.

Demoni e spiriti ebbero importanti funzioni nella societ� slava pre-industriale e si credeva che potessero interagire con la vita degli uomini. Alcuni spiriti erano benevoli e aiutavano l'uomo, mentre altri erano pericolosi e potenzialmente distruttivi. Alcuni esempi di questi spiriti sono il domovoi, le rusalki, le veela, la kikimora, la poludnitsa e il vodyanoy. Si pensava inoltre che questi spiriti derivassero dagli avi o altri umani deceduti. Potevano apparire in diverse forme, compresa quella animale o umana. Gli spiriti malevoli partecipavano in crudeli attivit�, come l'affogamento di umani, la distruzione del raccolto, o il succhiare il sangue del bestiame e talvolta degli umani. Gli slavi erano dunque obbligati ad appagare tali spiriti per prevenire il loro comportamento distruttivo.

Secondo le credenze slave, vi era una netta distinzione tra corpo e anima. Questa era imperitura e alla morte del corpo avrebbe vagato per 40 anni prima di trovare pace nell'oltretomba eterno. Per questo motivo, alla morte di un parente, veniva lasciata una finestra aperta, di modo che l'anima potesse entrare e uscire a suo piacimento. Si credeva che durante questo periodo l'anima avesse la capacit� di poter rientrare nel corpo del defunto. Cos� come per i demoni, anche le anime potevano avere un effetto sia positivo che negativo a seconda della loro natura. Molti riti sepolcrali avevano lo scopo di assicurare la purezza dell'anima, ora che si era separata dal corpo. La morte di un bambino non battezzato, un morte violenta o prematura, la morte di un grave peccatore (come uno stregone o un assassino) o una sepoltura non appropriata erano tutte cause di impurit� dell'anima. Un'anima impura era molto temuta dagli slavi, poich� era potenzialmente vendicativa.

Da queste credenze riguardo alla morte e all'anima deriva il concetto slavo di vampiro. Un vampiro � la manifestazione di una spirito impuro che sta possedendo un corpo in decomposizione. Questa creatura non-morta � vendicativa e gelosa nei confronti dei vivi, da cui succhia sangue per sopravvivere.

 Patologia

 Decomposizione

Paul Barber nel suo libro Vampires, Burial and Death (Vampiri, sepoltura e morte) illustra come la credenza nei vampiri tragga origine dal tentativo delle societ� pre-industriali di spiegare il naturale processo di decomposizione di un corpo dopo la morte.

Spesso le persone ritenevano che un cadavere si fosse trasformato in vampiro, quando non aveva un aspetto che loro ritenevano congruo con lo stato di morte. La decomposizione dipende dalla temperatura, dalla composizione chimica del terreno, dal tipo di sepoltura e da altri fattori, allora poco conosciuti. All'epoca i cacciatori di vampiri sospettavano di vampirismo un corpo che presentava i segni della decomposizione e ci� nasceva, sempre secondo Barber, dall'erronea conclusione che quest'ultima attivit�, appunto perch� tale, indicava una sorta di vita post-mortem.

I cadaveri si gonfiavano di gas accumulati nel tronco e la pressione forzava il sangue ad uscire dal naso e dalla bocca. Per questo motivo il corpo sembrava gonfio, ben nutrito e dalla carnagione sanguigna, caratteristiche che potevano spaventare, soprattutto se il defunto in vita era stato magro e pallido. Nel caso di Arnold Paole, il cadavere riesumato di una donna sembr� ai paesani pi� sano di quanto la donna lo fosse stata in vita. Il trasudare sangue venne interpretato come prova di attivit� vampiresca. Anche il divenire scuro della pelle � causato dalla decomposizione, ma all'epoca veniva interpretato come uno dei numerosi indizi di vampirismo. Il rigonfiamento del cadavere in decomposizione poteva causare la sfuggita di gas dal corpo. Se questo fosse passato attraverso le corde vocali avrebbe potuto produrre suoni simili a gemiti o flatulenza nel caso fosse passato attraverso l'ano.

Dopo la morte, la pelle e le gengive perdevano liquidi e si contraevano, esponendo alla vista le radici di capelli, unghie e denti. Questo fenomeno fece credere che i capelli, le unghie e i denti stessero continuando a crescere dopo la morte. Tutto ci� contribuiva a confermare una ricca attivit� post-mortem e rendeva sospetto la vera natura del cadavere disotterrato.

 Sepoltura prematura

� anche stato ipotizzato che le leggende sui vampiri furono influenzate da singoli individui sepolti vivi a causa delle mancate conoscenze mediche dell'epoca. In alcuni casi in cui delle persone avevano sentito dei rumori provenire dall'interno di una tomba, si era poi scoperto, scoperchiandola, segni di unghiate sulla bara, da cui la vittima aveva tentato di fuggire. In altri casi la persone sepolta viva aveva battuto la testa contro la bara, sanguinando dal naso e dalla bocca; il sangue fece credere a chi aveva dissotterrato la bara che il cadavere si fosse "nutrito". Altre volte i rumori era causati, come gi� spiegato, dalla fuoriuscita di gas durante la decomposizione. Un'altra causa di tomba trovata incomposta erano inoltre le frequenti profanazioni.

 Contagio

Il vampirismo folkloristico � stato associato alle morti per misteriose o non identificabili malattie, spesso presenti in una particolare famiglia o comunit�. L'allusione all'epidemia � palese nei casi di Peter Plogojowitz e Arnold Paole, e ancor di pi� nel caso di Mercy Brown e nelle credenze sui vampiri del New England in generale, dove una specifica malattia, la tubercolosi, era associato agli attacchi dei vampiri. Cos� come la forma polmonare della peste bubbonica, questa malattia causava danni ai polmoni e faceva uscire sangue dalla bocca.

 Porfiria

Nel 1985 il biochimico David Dolphin propose un collegamento tra la rara malattia del sangue porfiria e il folklore sui vampiri. Notando che la condizione viene trattata con eme intravenoso, egli sugger� che la consumazione di grandi quantit� di sangue potesse in qualche modo trasportare l'eme attraverso la parete dello stomaco fino al circolo del sangue. I vampiri non erano quindi che malati di porfiria che bevevano sangue a sufficienza da alleviarne i sintomi. La teoria fu successivamente respinta, poich� si scopr� che il sangue non alleviava affatto i sintomi n� tantomeno i malati di questa malattia sentivano l'urgenza impellente di nutrirsi di sangue. Inolte, Dolphin aveva confuso i vampiri della finzione con quelli del folklore, la maggior parte dei quali non si nutrivano di sangue. Similmente, viene fatto un parallelismo tra la sensibilit� alla luce del sole dei vampiri e la fotofobia causata dalla profiria; anche in questo caso, si tratta di una caratteristica che non era presente nel folklore originale, ma nacque solo successivamente. In ogni caso, Dolphin non prosegu� nel diffondere le sue scoperte. Nonostante sia stato rigettato dalla comunit� scientifica, il collegamento alla porfiria ottenne l'attenzione dei media ed entr� a far parte del moderno folklore popolare.

 Rabbia

La malattia della rabbia � stata collegata al folklore vampiresco. Il dottor Juan G�mez-Alonso, un neurologo all'Ospedale Xeral a Vigo, in Spagna, scrisse di questa possibilit� nella rivista scientifica Neurology. La suscettibilit� all'aglio e alla luce potrebbero essere dovute a una ipersensibilit�, che � sintomo della rabbia. La malattia pu� inoltre attaccare parti del cervello e causare disturbi del sonno (schemi del giorno e della notte ribaltati) e ipersessualit�. Secondo una diceria, se il paziente riusciva a riflettersi nello specchio, allora non era malato di rabbia. Lupi e pipistrelli, che sono spesso associati ai vampiri, possono essere entrambi portatori di rabbia. Questa malattia, inoltre, pu� portare a mordere altre persone e a perdere sangue dalla bocca.

 Interpretazione psicoanalitica

Nel suo trattato del 1931 On the Nightmare (Sull'incubo), lo psicoanalista gallese Ernest Jones scrisse che i vampiri sono il simbolo di numerosi meccanismi di difesa inconsci. Amore, senso di colpa e odio sono emozioni che spingono il defunto a uscire dalla propria tomba. Poich� coloro che si ritrovano in lutto desiderano ricongiungersi con i propri cari estinti, potrebbero aver proiettato l'idea che anche il defunto voglia lo stesso. Da questo sarebbe quindi nato il credo secondo il quale i vampiri fanno visita ai propri familiari, in primis le mogli. Nei casi per� in cui si era radicato nel rapporto un profondo senso di colpa, il desiderio di riunificazione venne sostituito da uno stato d'ansia, che port� a una rimozione, meccanismo psicologico che lo stesso Sigmund Freud colleg� alla paura dell'occulto. Jones suppose che in questo caso l'originale desiderio di un riavvicinamento (sessuale) si era tramutato drasticamente in paura; l'amore � sostituito dal sadismo, e l'oggetto o la persona amata � sostitutita da un'entit� sconosciuta. L'aspetto sessuale potrebbe essere presente come non esserlo. Alcuni critici moderni hanno proposto una teoria pi� semplice: le persone si identificano nei vampiri immortali per superare o quantomeno temporaneamente sfuggire alla paura della morte.

L'innata sessualit� del succhiare il sangue � legata al cannibalismo e a comportamenti simili a quelli dei demoni incubo. Molte leggende narrano di esseri che succhiano i liquidi da altre creature e sembra palese un'associazione con lo sperma. Infine Jones not� che mentre normali aspetti della sessualit� sono repressi, forme regresse, come il sadismo, vengono invece espresse; e che il sadismo orale in particolare fosse parte integrante dei vampiri.

 Interpretazione politica

La reinvenzione del mito del vampiro nell'era moderna non esclude sfumature politiche. L'aristocratico Conte Dracula, solo nel suo castello fatta eccezione di alcuni servitori pazzi, apparendo solo di notte per nutrirsi dei suoi compaesani, simboleggia il parassitico Ancien regime. Nel film Nosferatu, il principe della notte di Werner Herzog il giovane agente immobiliare protagonista del film diventa vampiro lui stesso, portando il capitalismo borghese ad essere la nuova classe parassita.

 Subculture gotiche

Lo stile di vita dei vampiri si identifica in una subcultura di persone, spesso legata al movimento gotico, che consumano sangue per passatempo; attingendo dalla ricca storia recente di cultura popolare del simbolismo di culto, dei film horror, da universi fantastici creati da scrittori come Anne Rice e dallo stile dell'Inghilterra Vittoriana. Il vampirismo moderno � di due tipi: uno legato al sangue (il vampirismo sanguigno) e uno legato a una cosiddetta energia pranica (vampirismo psichico).

 Pipistrelli vampiri

Nonostante molte culture abbiano storie al riguardo, i pipistrelli vampiri sono divenuti parte integrante del folklore popolare dei vampiri solo recentemente. Miti sui pipistrelli vampiri risalgono al XVI secolo, quando ne furono scoperti nel sud America. Anche in Europa pipistrelli e uccelli strigiformi (gufi, civette, barbagianni), sono sempre stati associati al soprannaturale e a presagi, specialmente per le loro abitudini notturne. Nella tradizione inglese araldica il pipistrello � simbolo di "conoscenza dei poteri dell'oscurit� e del caos".

Le tre specie dei veri pipistrelli vampiri sono tutti originari dell'America Latina e nessuna prova suggerisce che possano aver avuto parenti alla lontana nel Vecchio Continente. � dunque impossibile che il vampiro folkloristico rappresenti una distorta rappresentazione della memoria di un pipistrello vampiro. I pipistrelli vennero chiamati cos� per via del personaggio del folklore e non viceversa. Nonostante questa specie di pipistrelli non sia pericolosa per l'uomo, � noto che l'animale si sia nutrito di bestiame e talvolta di sangue umano, lasciando il segno di due fori sul collo della sua vittima.

Il letterario Conte Dracula � in grado di trasformarsi in un pipistrello, e i pipistrelli vampiri sono citati due volte nel romanzo.

 Tipi di Vampiri ( www.vampiri.net )

Qui di seguito sono elencati i tipi di vampiri in ordine alfabetico.
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H     I     J     K     L     M

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I 10 Vampiri piu' Famosi del Cinema

http://www.filmzone.it/cinema-news/i-10-vampiri-piu-famosi-del-cinema-da-dracula-ad-edward-cullen.html

La vera storia del Conte Dracula
castello di Dracula
Approssimativa ricostruzione del castello di Dracula eseguita seguendo le tracce di documenti dell'epoca.
Fonte: Corriere della Paura n. 1 - 1974


In un cantone dell’Ungheria, nella prima met� del ‘700, un contadino di nome Arnold fin� stritolato sotto un carro di fieno. Un mese dopo, quattro paesani morirono fulmineamente della morte orribile di coloro che, secondo la tradizione dei luoghi, vengono dissanguati dai vampiri. Scatt� l’allarme, vennero riesumati alcuni cadaveri di recente sepolti. Fra questi, quello di Arnold che recava inconfondibili le note caratteristiche del vampirismo. Il corpo era fresco, integro, non recava traccia di decomposizione; i capelli, le unghie, la barba erano cresciute, le vene piene di sangue fluente che inondava il lenzuolo in cui era stato avvolto alla sepoltura. Un magistrato, al cospetto del quale l’esumazione era avvenuta, ordin� che venisse immediatamente piantato un paletto appuntito nel cuore di Arnold: dal corpo part� un grido straziante, come fosse stato in vita. Poi fu decapitato e dato alle fiamme: cos�, del vampiro, non si sent� pi� parlare…

Questa e decine di altre analoghe cronache si possono leggere nell’opera che l’abate Dom Augustin Calmet pubblic� nel 1749, dal titolo
�Dissertazioni sulle apparizioni degli spiriti e dei vampiri�, in cui sono raccolti numerosi racconti, molti dei quali inediti, di apparizioni e incursioni vampiresche in paesi dell’Europa centro-orientale. Questa macabra figura fu introdotta nella cultura dotta dell’occidente verso il 1600, da alcune relazioni di viaggio in Grecia e nei Balcani: ma sar� nel ‘700, secolo diviso fra razionalismo e mistero, illuminismo e tradizioni occulte che il vampiro diventer� un personaggio, o un incubo se vogliamo, per gli europei occidentali. Voltaire osserv� che fra il 1730 e 1735, non si fece altro che vedere vampiri. Non si trattava, per�, solo di una moda del secolo, perch� il vampiro � molto pi� antico.

Ne parlano documenti dell’antica Cina, di babilonia, Caldea, Assiria, Egitto. In una tavoletta di scongiuri proveniente dalla biblioteca di Ninive, la tredicesima formula insegna a combattere �il fantasma, lo spettro, il vampiro�. La credenza che il corpo di un morto possa desiderare il sangue � presente anche fra i greci: in �Ecuba�, Euripide rappresenta Achille nel suo sepolcro, placato dal sacrificio di una vergine di cui beve il sangue. E un vampiro, secondo le cronache dell’epoca, fu esorcizzato dal grande mago Apollonio di Tiana, contemporaneo di Cristo.

una tradizione, comunque, tipica dell’oriente europeo, dal quale proviene lo stesso nome: vampyr in magiaro, upiery in polacco, upiry in russo. �Si dettero questi nomi – scrive Collin de Plancy nel suo celeberrimo �Dizionario infernale� - ad uomini morti e seppelliti da parecchi anni o almeno da parecchi giorni, i quali si facevano vedere in corpo ed anima, parlavano, camminavano, succhiavano il sangue dei lor parenti, li sfinivano ed infine lor cagionavano la morte. Non si troncava il corso delle loro visite e delle loro infestazioni che dissotterrando i cadaveri, impalandoli, tagliando loro la testa e bruciandoli… i giornali di Francia e dell’Olanda parlarono dal 1693 al 1964 di vampiri che si mostrarono in Polonia e soprattutto in Russia�. A dimostrazione di come il fenomeno fosse preso tremendamente sul serio, dal Medioevo in poi in questi paesi, non stanno soltanto l’imponente numero di cronache e tradizioni, ma anche le complesse pratiche magiche e rituali, nonch� i provvedimenti giuridici volti a difendere la comunit� dall’attivit� del vampiro.

Non � un caso quindi che l’irlandese
Bram Stoker, padre del pi� celebre vampiro della cultura moderna, avesse ambientato in Romania e segnatamente sulle montagne della Transilvania il romanzo �Dracula� (1897) che origin� una rinascita del genere vampiresco, che dura ai giorni nostri grazie anche a capolavori cinematografici come �Nosferatu� di Mornau del 1922 e �Vampyr� di Dreyer del 1932

Dracula nasce in Transilvania perch� ancor oggi i contadini di quelle regioni vivono nel terrore di vampiri e licantropi e formano croci con pezzi di aglio per proteggersi da sgradevoli visite notturne. Pochi anni fa, nel 1968, una zingara rumena raccont� al professore del Boston College, Raymond Mc Nally, di aver trafitto con un paletto il corpo del padre nella bara perch� convinta che fosse un vampiro.

Quella di Stoker non fu solo fantasia, perch� un conte Dracula in quei luoghi � esistito veramente. Lo hanno ritrovato il gi� citato Mc Nally e Radu Florescu, un altro docente del Boston College di origine rumena. La descrizione fatta da Stoker del castello � perfetta, dicono i due studiosi; e in quel castello, a riprova della sua reale esistenza, affermano di aver trovato anche il ritratto del terribile Dracula. Di lui, per�, i contadini transilvani non parlano come di un vampiro. �Furono confusi quando chiedemmo loro di Dracula come vampiro – riferisce Florescu – sebbene lo conoscessero come un crudele dominatore�.

Dracula, dunque, non avrebbe mai morso un collo, ma l’esistenza di un signore sanguinario in una terra dove � cos� radicata la paura e la tradizione del vampiro ha fornito a Stoker lo spunto per il romanzo.

Il Dracula storico nacque nel 1431 con il nome di
Vlad, figlio di Vlad Drakul principe di Valacchia: di qui il patronimico Dracula, nome intriso di significati occulti poich� �drakul� in rumeno significa demoni… E demoniaca fu la sua vita perch� domin� la Valacchia dal 1456 al 1462 con incredibile efferatezza, prima di venire ucciso nel 1476 dai turchi. Nella zona si dice che la sua maledizione � ancora viva e a farne le spese furono gli stessi ricercatori guidati dai professori di Boston. Lo zio di Radu Florescu, durante l’ispezione del castello, cadde in un burrone e si ruppe un’anca. Tre studiosi rumeni impegnati nelle ricerche morirono misteriosamente. Per i contadini transilvani la spiegazione c’�, anche se ripugna alla ragione: erano andati a frugare fra i segreti di Vlad l’Impalatore, il Dracula maledetto, che non perdona anche dopo cinque secoli.

Ma chi era e cosa fece per meritarsi tanta abominevole fama?

Si dice che port� le torture quasi a raffinatezze artistiche. Fra tante mostruosit�, preferiva il supplizio del �palo�, da cui l’appellativo di �Tepes�, �impalatore� (� col paletto appuntito che si uccidono i vampiri e forse in questa predilezione per i pali sta una delle ragioni che associarono Dracula alla tradizione vampiresca).

Secondo le informazioni raccolte da Mc Nally e Florescu, impalava la vittima di persona, di solito lentamente, interrompendo di tanto in tanto il supplizio, per poterla ingiuriare in visite seguenti. Ma amava anche le impalature spettacolari. �Una volta – racconta Mc Nally – fece una foresta di 20 mila turchi impalati. In un’altra occasione la sua efferatezza si manifest� verso i sudditi: riun� i malati e i mendicanti in un palazzo, vi diede fuoco e li lasci� bruciare vivi, per far s� che il suo popolo fosse sano e benestante�.

Gli studiosi cercano le cause di tanta aberrazione, che si estrinsecava talvolta in atti maniacali come quando – secondo la relazione di Florescu – fendeva gli ombelichi delle sue amanti se restavano incinte. La spiegazione sarebbe in un episodio della sua infanzia: a 13 anni era stato catturato e tenuto prigioniero dai turchi e fu vittima di un’aggressione sessuale da parte del Sultano. Di qui sarebbe partita la sua depravazione: in carcere Dracula ragazzino chiedeva ai secondini di portargli topi e uccelli per impalarli e strappar loro le piume. Secondo gli studiosi di Boston, dopo l’esperienza col sultano sarebbe diventato omosessuale e ci� spiegherebbe il maltrattamento delle amanti e l’uso dei pali, probabilmente come simbolo di potenza.

Dracula mor� in combattimento contro i turchi nei pressi di Bucarest. Prima di essere seppellito a Snagov, proprio fuori dalla capitale, il cadavere – che continuava a incutere paura – venne decapitato.

Con questa sepoltura finisce la vicenda terrena del conte Vlad l’Impalatore, figlio di Drakul, detto Dracula. E qui comincia la leggenda, la letteratura che lo vuole principe dei vampiri, celebrato da libri, film e fumetti. Non era un vampiro, perch� forse di vampiri non ce ne sono mai stati, a dispetto delle cronache popolari e del buon abate Dom Calmet, ma certamente fu un personaggio sinistro, la cui fama raccapricciante � dovuta al sangue che ha versato se non a quello che ha succhiato: il Dracula �storico�, insomma, � altrettanto �nero� di quello letterario.

Si dice che il mito vampiresco crebbe intorno a lui a causa dei pipistrelli che infestavano la zona dove abitava. La tradizione rumena parla di pipistrelli, probabilmente idrofobi, che volavano dal castello, attaccando e mordendo chiunque si avvicinasse. � stato facile, quindi per la fantasia popolare, associare un cos� malefico signore alle caratteristiche dei ripugnanti volatili a forma di topo che ne costituivano la corte minacciosa in agguato sui torrioni del maniero.

Sanguinario e impalatore attorniato da volatili vampiri: � la spiegazione del mito romanzesco. C’� una notizia, per�, che rid� qualche speranza a chi si rifiuti di accettare la realt� storica di Dracula come semplice, sia pur efferato signore transilvano e non come essere che sorgeva dalle tombe per succhiare il sangue dei vivi.
Quando, nel 1931 a Snagov, vicino a Bucarest, fu aperta la cripta in cui era stato sepolto Vlad Tepes cinque secoli prima, la tomba fu trovata vuota: il conte Dracula non c’era pi�. I ricercatori di Boston hanno dato una spiegazione: l’empia fama di quel cadavere avrebbe indotto alcuni monaci, timorosi che i resti potessero dissacrare il terreno di sepoltura, a traslare segretamente la salma altrove. � la spiegazione forse pi� logica, ma non � certa n� documentata, per cui chi ama pensare che Dracula sia uscito dalla tomba, con mezzi propri, per andare in giro di notte a succhiare sangue dai colli � sempre nel suo diritto. Le ipotesi sono ipotesi: i fatti dicono che il Conte Dracula, nella sua tomba, non c’era pi�.

Resta da chiarire perch� il mito del vampiro, cos� vivo nelle terre insanguinate da Dracula, si sia trasmesso intatto dalla tavoletta di Ninive a Dom Calmet, alla cultura moderna. � un mito che nasce da un bisogno ancestrale dell’uomo: quello di continuare ad esistere al di l� della morte, di perdurare nel tempo, di essere immortale.

Cos� un mondo contadino emarginato, lontano dai dogmi religiosi codificati, senza una precisa nozione del trascendente ha creato la figura dell’essere che si ribella alla morte e trova il modo di sopravvivere attraverso un atto materiale, l’assimilazione di linfa vitale, di sangue che rid� una sorta di vitalit� all’etere cadaverico. � una forma rozza, terrena, di fede nella rinascita, presente in tutte le societ� primitive e che, in alcune, assume l’incarnazione del vampiro. Una fede confinata nel ghetto del male, perch� le classi pi� evolute avevano pi� sofisticate forme di sopravvivenza da proporre alla massa, in paradisi angelici ed eterei nirvana. Il vampiro dei contadini resta una creatura di ordine differente, di classe inferiore rispetto al fantasma dei castelli aristocratici e perci� la cultura evoluta lo detesta, lo condanna come simbolo delle forze del male che si agitano, in una specie di vita, quando muore la luce del sole.

Il morto dissanguato dai canini del vampiro diviene vampiro a sua volta: egli trasmette agli altri, con il suo morso malefico, il beneficio dell’immortalit�. I contadini che agghindano di collane d’aglio le porte di casa, i montanari che tramandano agghiaccianti racconti nell’Europa orientale, inconsapevolmente amano questa loro sanguinaria creatura perch�, se esistesse, sarebbe la prova palpabile della loro immortalit�, la prova che si pu� vincere la morte: una prova pi� vicina del confuso “al di l�” spiegato dai dotti.

La prova che si pu� diventare immortali, com’era stato per il contadino ungherese Arnold, vampiro da un mese, prima che un magistrato crudele, rappresentante del potere costituito, non avesse fatto distruggere con un paletto appuntito la sopravvivenza larvale che aveva raggiunto.



* Questo articolo � tratto dal Corriere della Paura N. 1, Editoriale Corno, 
Giugno 1974.

 

     
   
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