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I Cavalieri Templari

 

Il sigillo dei cavalieri: i due cavalieri sono stati interpretati come simbolo di povert� o della dualit� del monaco/soldato.

Quello dei "Pauperes commilitones Christi templique Salomonis" (Poveri Compagni d'armi di Cristo e del Tempio di Salomone), meglio noti come Cavalieri Templari o semplicemente Templari, fu uno dei primi e pi� noti ordini religiosi cavallereschi cristiani medioevali. Accanto alla croce rossa in campo bianco, fra i simboli dei templari c'era il beauceant.

La nascita di quest'Ordine � da collocarsi territorialmente e storicamente nella Terrasanta al centro delle guerre religiose tra forze cristiane e islamiche scoppiate dopo l'indizione della prima crociata (1096) per volere di papa Urbano II. In quell'epoca le strade della Terrasanta erano infestate da predoni e fanatici musulmani che assalivano e depredavano i pellegrini. La situazione sarebbe peggiorata, in anni successivi, quando la maggior parte dei cavalieri avrebbe iniziato a tornare in Europa e le esigue milizie cristiane rimaste nei territori conquistati si sarebbero dovute arroccare nei pochi centri abitati. Alla fine del 1099 - dopo che rispondendo all'appello lanciato da Papa Urbano II durante concilio di Clermont i cristiani riconquistarono la Terra Santa in mano agli infedeli - si present� il problema di come difendere i luoghi santi e quei pellegrini che ivi giungevano da tutta Europa. Nacquero cos� diversi Ordini religiosi che si prefissero l'obiettivo di garantire l'incolumit� dei devoti. Il primo Ordine fu quello dell' Ordine dei canonici del Santo Sepolcro, fondato nel 1099 da Goffredo di Buglione. Successivamente vennero a costituirsi quello di San Giovanni dell'Ospedale, di Santa Maria di Gerusalemme o dei Teutonici e quello del Tempio, che, secondo teorie non da tutti accettate, risalirebbe agli anni 1118-1120.

Secondo la storiografia di fonte francese, Ugo di Payns, originario dell'omonima cittadina francese della Champagne, insieme al suo compagno d'armi Goffredo di Saint-Omer e ad alcuni altri cavalieri, decise di fondare il nucleo originario dell'Ordine Templare, dandosi il compito di assicurare l'incolumit� dei numerosi pellegrini europei che continuavano a visitare Gerusalemme.

Secondo altre versioni, il fondatore fu Hugo de Paganis (nome che compare nel testo originale latino di Guglielmo di Tiro) originario di Nocera, nell'odierna Campania. L'Ordine venne ufficializzato nel Concilio di Troyes del 1129.

Il doppio ruolo di monaci e combattenti, che contraddistinse l'Ordine Templare negli anni della sua maturit�, fu sempre fonte di perplessit� in ambito cristiano. Gli storici concordano comunque sul fatto che, fra coloro che avevano partecipato alla prima crociata, si fosse imposta la necessit� dell'istituzione di una milizia che proteggesse viandanti e pellegrini, con lo scopo di riscattare anche, malgrado le violenze commesse in seno al banditismo islamitico, le atrocit� e il sangue che era stato versato lungo il cammino delle truppe europee.

 Struttura dell'ordine

Portale di una commenda templare a Chanonat (Puy-de-D�me, Francia).
Ricostruzione di una commenda templare, quella di Coulommiers nella regione dell'�le-de-France

 

Nel corso della sua esistenza l'Ordine Templare svolse sostanzialmente tre azioni: l'attivit� militare, la coltivazione delle terre, la gestione di sistemi economici e finanziari. Queste azioni furono consentite dalla formazione di un'imponente struttura territoriale, organizzativa ed economica, che interess� non solo il Vicino Oriente, ma anche una grande parte delle regioni europee. Il mantenimento di un ingente gruppo di armati in Terrasanta richiedeva infatti un adeguato sforzo produttivo anche sul continente europeo, non solo per rifornire di vettovagliamenti le milizie, ma soprattutto per sostenere i costi legati alle armi, ai cavalli, alla flotta navale, alle attrezzature di servizio e alla costruzione di edifici e fortificazioni. I Templari usarono in realt� una cospicua parte delle loro ricchezze per costruire numerose fortificazioni in tutta la Terrasanta. In questa prospettiva la crescita dell'Ordine, che inizialmente si era retto sulle donazioni dei primi cavalieri, fu ben presto accentuata dal favore del papa Innocenzo II, che aveva concesso all'Ordine la totale indipendenza dal potere temporale, compreso l'esonero dal pagamento di tasse e gabelle, oltre al privilegio di rendere conto solo al pontefice in persona e alla possibilit� di esigere le decime.

La presenza dei Templari sul territorio di entrambi i continenti, asiatico ed europeo, era assicurata dalle diverse sedi templari: le Precettorie, le Mansioni e le Case fortezza o “Capitanerie” (queste ultime due meno importanti delle Precettorie), largamente autonome dal punto di vista gestionale Precettorie e Mansioni distribuite in Oriente e in Occidente, Capitanerie soprattutto in Terrasanta. Nelle grandi capitali (Parigi, Londra, Roma e altre) vi erano le Case, ognuna delle quali aveva il controllo di una delle sette grandi province dall'Inghilterra alle coste dalmate in cui i templari avevano diviso la loro organizzazione monastica. Al massimo del loro fulgore arrivarono presumibilmente ad avere migliaia di sedi, distribuite capillarmente in tutta Europa e Medio Oriente, il che indica la loro notevole influenza economica e politica nel periodo delle Crociate.

Dal punto di vista organizzativo, si potevano distinguere sommariamente quattro tipologie di confratelli:

Vari gradi di responsabilit� di comando e amministrazione erano attribuiti al Maestro (Gran Maestro secondo una dizione diffusa ma inesatta), ai Commendatari, ai Siniscalchi, ai Marescialli, ai Gonfalonieri e ad altri ruoli. Alcuni confratelli si occupavano esclusivamente di attivit� bancarie, in quanto l'Ordine trattava frequentemente il denaro e le merci preziose connessi con lo svolgimento delle Crociate. La parte pi� significativa dei Cavalieri templari si dedicava tuttavia alle azioni militari ed erano probabilmente le unit� da combattimento meglio addestrate e disciplinate del proprio tempo, precursori dei moderni corpi speciali o unit� d'�lite, identificabili, almeno per quanto riguarda i Templari delle origini, in una forma embrionale dei corpi di protezione civile e di difesa civile. A sostegno del corpo militare dell'Ordine venivano aggregate truppe ausiliarie, anche mercenarie, come i Turcopoli. Ciascun cavaliere disponeva sempre di due o tre sergenti che lo accompagnavano in battaglia e un gruppo di sei o sette scudieri per assisterlo sia in tempo di pace che di guerra, nonch� di pi� cavalli.

A differenza della totalit� degli altri ordini monacali, non sembra che i Templari abbiano dedicato una parte significativa del loro tempo all'elaborazione di testi o documenti, religiosi o d'altro genere: a parte le copie della Regola che ci sono pervenute, non lasciarono tracce consistenti del loro pensiero; in ogni caso, la damnatio memoriae a cui furono soggetti avrebbe nel tempo cancellato le loro produzioni. Il maggiore influsso dei Templari non fu comunque di tipo militare, quanto piuttosto di tipo culturale ed economico sotto il profilo della diffusione di strumenti economico-finanziari, con la distribuzione del reddito attraverso la creazione di posti di lavoro: con le abbazie ed i loro terreni agricoli, con la costruzione delle cattedrali, l'ordine port� sviluppo e lavoro in molte parti dell'Europa medioevale, attraverso una estesa rete di succursali. Molti governi europei (ed italiani in particolare) ricorsero ai loro servizi per ottenere finanziamenti, per gestire le contabilit� e le finanze pubbliche.

 La Regola

Le prime testimonianze sulla nascita dei Templari non consentono di definire con certezza se essi si fossero aggregati sulla base di una regola precisa. Solo durante il Concilio di Troyes del 1129 essi assunsero una regola di forma monastica, avallata anche dall'appoggio di Bernardo di Chiaravalle, sostanzialmente basata su alcuni elementi della Regola di San Benedetto.

Una raffigurazione tipica dei cavalieri templari in un manoscritto del 1215

Della Regola Templare originale possediamo alcuni esemplari, redatti in latino, in quel periodo storico lingua ufficiale usata nei testi formali, religiosi e laici. Versioni successive privilegiano invece la lingua francese. I testi che ci sono pervenuti conservano le tracce di un rimaneggiamento: agli originali cinquanta capitoli, formalmente conclusi dall'esortazione di osservanza rivolta ai destinatari, risultano aggiunti altri ventidue capitoli, una sorta di appendice, dotata di un secondo prologo.

I tre classici voti degli ordini monastici - povert�, obbedienza e castit� – non risultano esplicitamente espressi. La formulazione della castit� appare solo nei capitoli dell'appendice e sembra soprattutto volta a scoraggiare la convivenza fra fratres e sorores (cap. 56), implicitamente ammessa per� come usanza pregressa, da evitare per il futuro. Risulta esplicito il consenso all'ingresso degli uomini sposati (cap. 55) e alla possibilit� di una adesione temporanea all'Ordine, sostanzialmente inconciliabile con una castit� permanente. Si scoraggia poi, sempre in appendice, la frequentazione e l'intimit� con donne, madri comprese (cap. 72). In merito alla povert�, si esortano i cavalieri a donare tutti i loro beni (solo met� se sposati) a sostegno dell'Ordine, consentendo per� il possesso di terre e l'asservimento di uomini e agricoltori (cap. 51).

In altri testi posteriori si ammette anzi che sia giustificata la pratica del bottino di guerra. In relazione all'obbedienza, appare chiaro l'intento di conservare una disciplina collettiva, con limiti soprattutto indirizzati all'ostentazione degli abiti e degli accessori, al decoro personale, alle regole quotidiane, alla preghiera, all'alimentazione e alla solidariet� collettiva. Preciso � il divieto alla pratica di atti di violenza superflua (caccia e uso di archi e balestre - cap. 46 e 47). Le successive versioni della regola pervenute, redatte in francese, risultano molto pi� dettagliate e ricche di prescrizioni inerenti soprattutto la vita militare, risultando pi� adatte ad un Ordine ormai altamente strutturato.

 Storia

Fortezze templari in Terrasanta

 Origini

La mancanza di documenti dell'epoca rende impossibile l'esatta ricostruzione dei primi anni dell'Ordine del Tempio. Dunque � solo possibile impostare la ricerca attraverso ipotesi e supposizioni, basate sui diversi documenti successivi.

  • Simone di St Bertin - Gli Annali di St. Bertin – cc. 1140
� Durante il suo splendido regno [l'Autore sta parlando di Goffredo di Buglione] alcuni [cavalieri o crociati] decisero di non tornare fra le ombre del mondo, dopo aver cos� intensamente sofferto per la gloria di Dio. Di fronte ai principi dell’armata di Dio essi si votarono al Tempio del Signore, con questa regola: avrebbero rinunciato al mondo, donato i beni personali, rendendosi liberi di perseguire la purit� e conducendo una vita comunitaria, con abiti dimessi, usando le armi solo per difendere le terre dagli attacchi incalzanti dei pagani, quando la necessit� lo richiedeva. ï¿½
(Simone di St. Bertin Gesta degli Abati di San Bertino)

Con queste parole il cronista Simone di Saint Bertin, in data anteriore alla sua morte, 1140, documenta la nascita del gruppo di cavalieri che si votarono al Tempio del Signore. Simone � contemporaneo agli eventi di cui tratta e, sulla base delle sue parole, pone la data di nascita dell'Ordine nel 1099, prima della morte di Goffredo di Buglione, che aveva rifiutato di essere re della citt� santa, per assumere il titolo di Avvocato di Gerusalemme. Simone associa questa nuova milizia al Tempio (avvalorando cos� la qualifica di templari, rivelando anche una forma comunitaria di convivenza assai prossima al monachesimo.

  • Guglielmo di Tiro – La Storia delle Gesta in Oltremare – cc. 1184
� Nello stesso anno (1118), alcuni nobili cavalieri, pieni di devozione per Dio, religiosi e timorati di Dio, rimettendosi nelle mani del signore patriarca per servire Cristo, professarono di voler vivere perpetuamente secondo le consuetudini delle regole dei canonici, osservando la castit� e l'obbedienza e rifiutando ogni propriet�. Tra loro i primi e i principali furono questi due uomini venerabili, Ugo de Paganis e Goffredo di Santo Aldemaro... ï¿½

In queste righe, scritte alla fine del XII secolo, Guglielmo di Tiro narra i primi anni dei pauperes milites Christi. La sua Historia, per�, compilata successivamente alla fondazione della Nova Militia e durante il regno di Amalrico I di Gerusalemme (1162-1174), come quella di Giacomo di Vitry, vescovo di San Giovanni d'Acri (Historia orientalis seu Hierosolymitani scritta nel XIII secolo) non conobbe gli anni in cui i primi cristiani giunsero in Outremer per la riconquista della Terrasanta e non vide la nascita di quegli Ordini che tanti onori meritarono sul campo.

  • La Regola - 1129

Uno dei pochi documenti coevi all'epoca di fondazione fu il testo della regola dei templari, conosciuto come Regola Primitiva, approvata nel 1129 con il Concilio di Troyes.

� ...pertanto, in letizia e fratellanza, su richiesta del maestro Ugo, dal quale fu fondata, per grazia dello Spirito Santo, convenimmo a Troyes da diverse province al di l� delle montagne, nel giorno di S. Ilario, nell'anno 1128 dall'incarnazione di Cristo, essendo trascorsi nove anni dalla fondazione del suddetto Ordine, ci riunimmo a Troyes, sotto la guida di Dio, dove avemmo la grazia di conoscere la regola dell'Ordine equestre, capitolo per capitolo, dalla bocca dello stesso Maestro Ugo. Pur nella nostra modesta conoscenza, approvammo ci� che ci appariva buono e utile. ï¿½
 

La Regola Primitiva � stata tramandata in latino, come proposto nel Concilio di Troyes, nel 1129, e in antico-francese, datato fra il 1139 e il 1148. Il testo, seppur diffuso dagli stessi Templari, poco aiuta ad identificare con esattezza i momenti della fondazione. Il terzo capoverso del prologo di questa regola si riferisce al 1119 come anno di nascita dell'Ordine, ma lascia aperta la possibilit� che l'inizio delle attivit� di protezione dei pellegrini possa essere avvenuta anche in tempi precedenti:

Un testo del 1468, Libro nel quale si dimostra la nobilta’ dell’antica fameglia Amarelli Della Nobilissima Citta’ di Rossano, custodito attualmente nella Biblioteca privata della Famiglia Amarelli, a Rossano, riporta la versione italiana di una lettera, firmata da Ugo de Paganis e datata 1103, nella quale si asserisce che la prima intenzione di costituire la milizia sia stata formulata a Goffredo di Buglione, nel 1099. Bench� certificata da un sigillo notarile, e nota agli studiosi gi� nei secoli passati,[25] la lettera � stata contestata e sottoposta ad un vaglio critico tuttora controverso.

Baldovino II cede la sede del Tempio di Salomone a Hugues de Payns e Gaudefroy de Saint-Homer. Miniatura da Histoire d'Outre-Mer di Guglielmo di Tiro, XIII secolo

Gli elementi incertezza sono molteplici e gli studiosi non sono concordi sull'interpretazione di questi documenti. Anche il numero esatto dei cavalieri che vi aderirono � oggetto congetture non sempre concordi. Mentre il testo della Regola parla di sei cavalieri, la tradizione parla di nove cavalieri ("Nove uomini aderirono a questo patto santo e servirono per nove anni in abiti laici che i credenti avevano dato loro in elemosina."), ma tale numero avrebbe un significato soprattutto allegorico. La scarsa disponibilit� di documenti non esime gli studiosi dal tracciare, comunque, una storia della sua fondazione, stando a testimonianze e scritti successivi, e alle motivazioni che spinsero alcuni cavalieri ad abbandonare gli agi di corte e ad abbracciare la povert�. Alcuni studiosi, comunque, collocano ufficialmente la fondazione nel 1118/1119. Sarebbe stato in quell'anno che il re Baldovino II di Gerusalemme avrebbe dato, secondo Giacomo di Vitry nel suo Historia orientalis seu Hierosolymitana, ai "poveri cavalieri di Cristo" alcuni locali del palazzo reale, presso la moschea di Al-Aqs�, situata in prossimit� del Tempio di Salomone, dal quale l'ordine prese il nome. Resta comunque possibile che, pur senza una fondazione formale, i cavalieri possano aver iniziato ad operare fin dal 1099.

L'Ordine, in ogni caso, assunse reale importanza solo a partire dal 1126, in seguito al viaggio compiuto in Europa dal Maestro Ugo e con l'ingresso del conte Ugo di Champagne, quando iniziarono a pervenire donazioni e lasciti.

Ulteriore definizione del ruolo e delle prerogative dell'Ordine fu espressa il 29 marzo 1139 dalla bolla Omne Datum Optimum di Innocenzo II.[29] Cresciuto nei secoli in potere e ricchezza, and� incontro attraverso un drammatico processo alla dissoluzione definitiva tra il 1312 e il 1314.

 L'attivit� militare in Terrasanta

La parabola storica dei Cavalieri Templari � strettamente connessa con lo svolgimento delle Crociate. Se la fondazione dell'Ordine trova le sue ragioni nelle vicende legate alla conquista di Gerusalemme, lo svolgersi delle Crociate determina il suo sviluppo e vede i Cavalieri sempre pi� coinvolti negli eventi bellici. La fine dei Templari, al di l� degli episodi sconcertanti che la caratterizzano, � la naturale conseguenza del termine dell'avventura in Terrasanta. Seppure con qualche approssimazione, � pertanto possibile tracciare una sequenza della loro storia militare sulla base dello svolgersi delle varie Crociate.

  • La Prima Crociata, la cui fase bellica dur� dal 1096 al 1099, non vide i Templari in veste di corpo combattente, non essendo ancora stato creato formalmente il loro Ordine. Fu solo negli anni seguenti che essi organizzarono il loro contingente e si impegnarono prevalentemente nella protezione armata dei pellegrini. In tale veste i Cavalieri ricevettero i riconoscimenti e i favori dei primi re di Gerusalemme, fra i quali l'assegnazione dei locali presso la Moschea al-Aqsa, da parte di Baldovino I, re di Gerusalemme, e le prime donazioni in terre e di denaro. Solo verso il 1125 l'ambiente religioso europeo e i governanti di Gerusalemme si resero conto della loro potenzialit� bellica. Il Maestro Ugo de Paganis fu inviato sul continente europeo, dal 1125 al 1129, per raccogliere adesioni, donazioni e denaro. La prima sortita militare dell'Ordine fu per� disastrosa: la battaglia di Damasco, nel 1129, fin� in un bagno di sangue, nel quale, secondo alcuni cronisti, venne trucidato l'intero corpo dei monaci combattenti.
Guido di Lusignano rende le armi a Saladino dopo la disastrosa battaglia di Hattin.
  • La Seconda Crociata (1147) fu predicata da Bernardo di Chiaravalle che, dopo le esitazioni dei primi tempi, sembrava aver sposato la causa dei Crociati. Fu condotta da Luigi VII di Francia e dall'imperatore Corrado III. Un nuovo attacco a Damasco (1148) ebbe un secondo insuccesso e pose praticamente fine all'avventura dei due sovrani. Negli anni seguenti i Templari evolsero in un corpo combattente a tutti gli effetti. Protessero le forze crociate in rotta dopo la sconfitta di Cadmos (1148) e di Inab (1149). Entrarono in possesso di Gaza (1149) e parteciparono alla conquista di Ascalona (1153). Nel frattempo andava consolidandosi una fitta rete di castelli e di guarnigioni affidata ai Cavalieri templari. Fu il periodo della loro affermazione, attraverso vicende complesse e conflittuali. La bolla Omne Datum Optimum, del 1039, e le successive Milites Templi (1144) e Militia Dei (1145) avevano gi� da tempo dato all'Ordine un'autonomia e un'indipendenza che risult� sgradita a molti. Si cre� una forte ostilit� nei loro confronti che esplose in questo periodo. Fra il 1162 e il 1174 ebbe luogo un lungo contrasto con Amalrico I, re di Gerusalemme, che giunse ad impiccare dodici cavalieri colpevoli di aver ceduto una postazione militare in seguito ad un attacco nemico. La comparsa di Salah ad Din, il Saladino, capace di dare maggiore coordinamento alle forze musulmane locali, cambi� lo scenario della regione, portando alla difatta nella battaglia di Hattin (1187, dopo la quale i Templari prigionieri furono ferocemente massacrati) e alla caduta di Gerusalemme. In precedenza gli Ordini cavallereschi avevano gi� subito una terribile sconfitta alle Sorgenti di Cresson.
  • Una Terza Crociata fu indetta da Gregorio VIII nel 1187 e vide la partecipazione di Federico I Barbarossa, Filippo II Augusto, re di Francia e Riccardo Cuor di Leone, re d'Inghilterra, nel tentativo di riconquistare Gerusalemme e di contrastare i successi del Saladino. Nel 1191 i Templari si stabilirono ad Acri, riconquistata da re Riccardo, e nel settembre dello stesso anno, insieme agli Ospitalieri contribuirono in modo decisivo alla bettaglia di Arsuf, dove il Saladino fu sconfitto e con lui il mito della sua invincibilit�. Nel 1192 I Templari occuparono Cipro.
  • Nel 1199 ebbe inizio una serie di operazioni, intensamente volute da Innocenzo III e variamente attuate dalle signorie e dai regni europei, volte all'invio di armati verso il Vicino Oriente. La spedidizione che ne consegu�, da molti considerata come Quarta Crociata, non raggiunse mai la Terrasanta.
  • Eventi verificatisi fra il 1208 e il 1217 crearono le condizioni per l'attuazione di una nuova Crociata, solitamente individuata come la quinta. L'obiettivo della spedizione fu in realt� l'Egitto e il vari corpi di spedizione raggiunsero Damietta nel 1218. Il tentativo di conquistare la citt� vide coinvolti i Templari, ma la situazione strategica e tattica fu talmente sfavorevole che nel 1221, nonostante le velleit� di Pelagio, l'esercito cristiano rinunci� all'impresa. I Templari, che pure persero il Maestro nei combattimenti, tennero una condotta non sempre limpida e si attirarono ostilit� e polemiche che sarebbero riemerse per secoli, comparendo anche nei versi della Divina Commedia.
  • Nel 1225 l'imperatore Federico II, protagonista di un ripetuto e acceso contrasto con il papato, decise di recarsi in Terrasanta per riconquistare Gerusalemme. L'evento, usualmente indicato come Sesta Crociata, fu condotto sul campo diplomatico ed ottenne realmente la riconquista pacifica della Citt� Santa. Federico si autonomin� re. Con la sola eccezione della corte imperiale, l'intera vicenda suscit� un'ostilit� generale, sia in campo islamico che in campo cristiano. Si cre� un conflitto insanabile fra l'imperatore e i Templari, che avevano perso, oltre al ruolo ormai consolidato sui campi di battaglia, anche i diritti sui locali del Tempio, a causa degli accordi stipulati dall'imperatore. Nel 1244 l'impazienza di alcuni comandanti cristiani condusse il grosso delle forze crociate in un tragico scontro con forze islamiche inferiori, per numero e per organizzazione, a Herbiyya (o La Forbie). Nonostante il vantaggio numerico dei crociati, la loro sconfitta fu totale. Dei trecento Cavalieri templari riuscirono a salvarsi solo una trentina di uomini. I vantaggi ottenuti durante anni di diplomazia, accortamente gestiti dagli Ordini cavallereschi e dai Templari in particolare, furono azzerati, riconducendo i cristiani del Medio Oriente in uno stato di profonda e disatrosa crisi.
  • Luigi IX il Santo, re di Francia. Interpret� autenticamente il significato della crociata.
  • Una successiva serie di spedizioni in Terrasanta, sotto la guida di Luigi IX di Francia, ebbe inizio nel 1249. Gli storici usano distinguere due episodi diversi, indicandoli come Settima e Ottava Crociata. Le navi crociate si diressero verso l'Egitto e Damietta, ancora in mano islamiche, fu rapidamente riconquistata. Sull'onda di questa vittoria i franchi non seguirono i consigli dei Templari, ma si gettarono sulla citt� di Mansura, senza le necessarie precauzioni (1250). Il disastro fu totale. Dei duecentonovanta cavalieri templari che avevano partecipato al combattimento pur avendo ripetutamente cercato di dissuadere i comandanti franchi, se ne salvarono solo cinque. Ma la tragedia continu�: in fase di ritirata i soldati cristiani furono attaccati e decimati. I prigionieri furono cos� numerosi (e fra questi il re Luigi) da creare un grave problema logistico ai vincitori. Nel 1266 avvenne la caduta di Safed, per opera di un cavaliere traditore.
  • Luigi IX promosse una seconda spedizione, indicata come Ottava Crociata. La spedizione part� da Aigues Mortes nel luglio del 1270. Il re sbarc� a Tunisi assieme al fratello Carlo d'Angi�, ma l'assedio si prolung� molto: la peste e la dissenteria decimarono l'esercito e uccisero lo stesso re nell'agosto dello stesso anno.
  • Nel 1270 Edoardo I d'Inghilterra e Carlo d'Angi�, re di Sicilia, giunsero in Terrasanta con l'intento, rivelatosi tardivo, di soccorrere Luigi IX. Proseguirono nelle operazioni militari, cercando di sfruttare i dissidi variamente articolati fra Ugo III, formalmente re di Gerusalemme, i Templari e i veneziani. Fu riconquistata Acri, ma la situazione era confusa e i cristiani erano ormai in condizioni precarie su tutto il territorio. Nel 1291 alcuni cristiani attaccarono una carovana siriana provocando la morte di 19 mercanti musulmani. Il sultano mamelucco Khalīl (al-Malik al-Ashraf), che aveva invano richiesto un risarcimento, decise di porre sotto assedio Acri, ultimo avamposto crociato in Terrasanta. La citt� cadde dopo 43 giorni di resistenza. Dopo il massacro di almeno 60.000 cristiani, i Templari, in considerazione dello stato di debolezza territoriale conseguente, decisero di evacuare Tortosa e Athlit. Nel 1302 la perdita di Ruad e il massacro della guarnigione templare pose definitivamente fine alle Crociate e all'avventura dei cristiani in Terrasanta. Sporadici tentativi e velleitari pronunciamenti dei decenni successivi non avrebbero incitato nessuno ad imbracciare nuovamente le armi in nome della fede. La ragione stessa dell'esistenza dei Poveri Cavalieri aveva cessato di esistere.

Pochi anni dopo, nel 1307, con l'arresto dei Templari in Francia, sarebbe iniziato il processo di dissoluzione dell'Ordine, concluso nel 1314 con l'esecuzione di Jacques de Molay e di Geoffrey de Charney. L'archivio templare di Cipro sarebbe stato distrutto nel 1571, dagli Ottomani, cancellando la memoria diretta dei molti eventi che avevano coinvolto i Cavalieri.

Oltre che in Palestina, l'Ordine combatt� successivamente anche nella Reconquista di Spagna e Portogallo, guadagnandosi estesi possedimenti e numerosi castelli lungo le frontiere tra le terre cattoliche e quelle musulmane. Arrivarono ad ereditare, insieme con gli altri Ordini militari, il Regno d'Aragona che per� rifiutarono dopo lunghe trattative.

I templari erano identificabili per la loro sopravveste bianca, a cui in seguito si aggiunse una distinta croce rossa ricamata sulla spalla, che assunse infine grandi dimensioni sul torace o sulla schiena, come si vede in molte rappresentazioni dei cavalieri crociati.

 Caduta e soppressione

L'Ordine dopo la definitiva perdita di Acri e degli Stati Latini in Terra Santa nel 1291 si avviava al tramonto: la ragione fondamentale per la quale era nato, due secoli prima, era ormai venuta meno. Il suo scioglimento, tuttavia, non fu mosso per via ordinaria dalla Santa Chiesa, ma attraverso una serie di accuse infamanti esposte dal re di Francia Filippo IV il Bello, desideroso di azzerare i propri debiti e impossessarsi del patrimonio templare, riducendo nel contempo il potere della Chiesa.

Il rogo sul quale arsero vivi l'ultimo Maestro Jacques de Molay e Geoffrey de Charnay, acceso su di una isoletta sulla Senna a Parigi, davanti alla Cattedrale di Notre Dame, il 18 marzo 1314 (manoscritto della fine del XIV secolo).

Il 14 settembre 1307 il re invi� messaggi sigillati a tutti i balivi, siniscalchi e soldati del Regno ordinando l'arresto dei templari e la confisca dei loro beni, che vennero eseguite il venerd� 13 ottobre 1307. La mossa riusc� in quanto viene astutamente avviata in contemporanea contro tutte le sedi templari di Francia; i cavalieri, convocati con la scusa di accertamenti fiscali, vennero arrestati.

Le accuse che investirono il Tempio erano infamanti: sodomia, eresia, idolatria. Vennero in particolare accusati di adorare una misteriosa divinit� pagana, il Bafometto (o Banfometto, che in lingua occitana significa Maometto). Nelle carceri del re gli arrestati furono torturati finch� non iniziarono ad ammettere l'eresia. Il 22 novembre 1307 il papa Clemente V, di fronte alle confessioni, con la bolla Pastoralis pr�minenti� ordin� a sua volta l'arresto dei templari in tutta la cristianit�.

Il 12 agosto 1308 con la bolla Faciens misericordam furono definite le accuse portate contro il Tempio. Il re fece avviare dal 1308 sino al 1312, grazie anche alla debolezza di papa Clemente V, diversi processi tesi a dimostrare le colpe dei cavalieri rosso-crociati di Parigi, Brindisi, Penne, Chieti e Cipro. Nel generale clima di condanna ci fu l'eccezione rappresentata da Rinaldo da Concorezzo, arcivescovo di Ravenna e responsabile del processo per l'Italia settentrionale: egli assolse i cavalieri e condann� l'uso della tortura per estorcere confessioni (concilio provinciale di Ravenna, 1311).

L'Ordine fu ufficialmente soppresso con la bolla Vox in excelso del 3 aprile 1312 ed i suoi beni trasferiti ai Cavalieri Ospitalieri il 2 maggio seguente (bolla Ad providam). Jacques de Molay, l'ultimo gran maestro dell'Ordine, il quale in un primo momento aveva confermato le accuse, le ritratt� spinto da un'ultima fiammata di orgoglio e dignit�, venendo arso sul rogo assieme a Geoffrey de Charnay il 18 marzo 1314 davanti alla cattedrale di Parigi, sull'isola della Senna detta dei giudei.

Filippo il Bello distrusse il sistema bancario dei templari, e, bench� una bolla papale avesse trasferito tutti gli averi dei Templari agli Ospitalieri, riusc� ad addurre a s� parte del tesoro. Questi eventi e le originali operazioni bancarie dei templari sui beni depositati, che furono improvvisamente mobilitati, costituirono due dei molti passaggi verso un sistema di stampo militare per riprendere il controllo delle finanze europee, rimuovendo questo potere dalle mani della Chiesa. Visto il destino dei templari, gli Ospitalieri di San Giovanni furono ugualmente convinti a cessare le proprie operazioni bancarie.

Molti sovrani e nobili inizialmente sostennero i cavalieri e dissolsero l'Ordine nei loro reami solo quando fu loro comandato da papa Clemente V. Roberto I, re degli Scoti, era gi� stato scomunicato per altri motivi e quindi non era disposto a prestare attenzione ai comandi papali; di conseguenza, molti membri dell'Ordine fuggirono in Scozia; in Portogallo i Cavalieri e il patrimonio del loro ordine confluirono in un nuovo ordine, fondato col permesso del Papa per combattere contro i mori nell'Algarve, l'"Ordine del Cristo". Il principe Enrico il Navigatore (1394 - 1460) guid� per vent'anni, fino alla propria morte, tale ordine, utilizzandone il denaro per organizzare la prima scuola per navigatori, preparando la via alla supremazia marittima portoghese che porter� alle grandi esplorazioni cinquecentesche. In Spagna, dove il re a sua volta si opponeva all'incorporazione del patrimonio templare da parte dell'Ordine degli Ospitalieri, l'Ordine di Montesa subentr� a quello dei templari.

 Persecuzione e perdono

Illustrazione di un manoscritto (1350 circa) che allude all'accusa di "baci osceni"
Filippo IV assiste al rogo dei Templari, manoscritto del XV secolo.

I templari furono accusati di "connivenza col nemico", in quanto spesso strinsero rapporti di buon vicinato, se non di amicizia, con signori musulmani. Con alcuni di loro, come Usama ibn Munqidh, arrivarono a veri e propri favori, come quello di concedergli di pregare nella Cupola della Roccia, bench� gi� trasformata in chiesa.

� tuttora aperto il dibattito sulla fondatezza delle accuse di eresia formulate agli appartenenti dell'Ordine. I templari furono accusati di rinnegare Cristo, di sputare sulla Croce, di praticare la sodomia e di adorare un idolo barbuto, il Baphomet o Bafometto. Il maestro Jacques de Molay, che aveva ceduto inizialmente di fronte alla marea di accuse, si riebbe e rigett� le sue parziali ammissioni. Ma era tardi, il rogo accolse il maestro e i suoi dignitari e l'Ordine fu sciolto.

Studi recenti accreditano sempre pi� la teoria secondo la quale la vera causa della fine dei templari fu dettata dalla volont� di impossessarsi del loro patrimonio, tesi peraltro gi� sostenuta da Dante Alighieri nel canto XX del Purgatorio, e si concretizz� attraverso una cospirazione indotta dal re di Francia Filippo IV il Bello. Infatti, mentre il re si trovava quasi in bancarotta e il popolo francese era esasperato per la grave crisi economica, accentuata dalla svalutazione della moneta ad opera del re medesimo, l'Ordine risultava proprietario di terre, castelli, fortezze ed abbazie: un tesoro immenso. Fu probabilmente il sovrano che, dopo aver tentato inutilmente di entrare a farne parte, incaric� i propri consiglieri (capeggiati dall'astuto Guglielmo di Nogaret) di formulare delle precise accuse contro l'Ordine e di richiedere l'intervento del papato, da poco trasferitosi in Francia. Quando la Chiesa si rese conto dell'errore nella condanna e di essere stata manipolata, fu troppo tardi.

La studiosa italiana Barbara Frale ha rinvenuto agli inizi degli anni duemila negli Archivi vaticani un documento, noto come pergamena di Chinon, che dimostra come papa Clemente V intendesse perdonare i templari nel 1314 assolvendo il loro maestro e gli altri capi dell'ordine dall'accusa di eresia, e limitarsi a sospendere l'ordine piuttosto che sopprimerlo. Il documento appartiene alla prima fase del processo, nella quale il pontefice ancora sperava di poter salvare l'ordine, seppure a costo di assoggettarlo ad una profonda riforma. L'inchiesta di Chinon, in ogni caso, ribadisce le pratiche indecenti e gli sputi sulla croce effettuate come rito d'iniziazione all'ingresso di un novizio nell'Ordine, pratiche di ancora dubbia origine e motivazione.

 Organizzazione e diffusione dei Templari

 Crescita dell'Ordine e ramificazione in Europa

Per oltre due secoli, i Cavalieri templari, grazie anche ai concili loro favorevoli (Concilio Pisano, 1135 e Lateranense II, 1139), acquisirono - attraverso lasciti, donazioni e altre forme di liberalit� laiche ed ecclesiastiche - terre, castelli, casali in quantit� tali da farli diventare l'Ordine pi� potente, dunque invidiato e temuto, dell'epoca. La bolla Omne Datum Optimum di Innocenzo II del 29 marzo 1139 fu di vitale importanza per l'Ordine dei cavalieri templari perch� sanc� la totale indipendenza del suo operato e l'essere esente dal pagare tasse e gabelle. Essi avviarono con meticolosit� e professionalit� la loro organizzazione nell'intero Occidente, trasformandolo in un gran magazzino per l'approvvigionamento dell'Oltremare, costituendo in tutti gli stati d'Europa propri insediamenti agricoli, economici e politici.

Cavalieri templari che giocano a scacchi in un manoscritto del 1283

 Grandi insediamenti ed edilizia templare

Un alone di leggenda ha sempre circondato le attivit� templari nel campo dell'edificazione di grandi strutture militari e religiose. Il mito delle segrete tecnologie, trovate nelle fondamenta del Tempio ed utilizzate dai Templari per realizzare opere edilizie eccezionali, non poggia su nessun dato reale, ma certamente trova una certa comprensibile suggestione nelle imponenti opere realizzate in Terrasanta per presidiare il territorio, dai monti dell'Amano, fino alle regioni a sud di Gerusalemme.

 Strutture militari

In campo militare, come gli altri Ordini cavallereschi, i Templari realizzarono castelli, ribat, cittadelle fortificate, posti di guardia in genere, con caratteristiche di grande solidit� e di notevole funzionalit� bellica.

Destroit, primo insediamento fortificato templare.

 

 

 

Da questi presidi erano pronti a partire piccoli drappelli o grandi corpi militari, per le azioni di soccorso o di protezione dei pellegrini e degli eserciti cristiani.

Gli insediamenti pi� significativi furono, secondo i dati disponibili, oltre quaranta, distribuiti strategicamente sui confini della Terrasanta, in prossimit� delle vie di comunicazione pi� frequentate o delle aree militarmente pi� critiche. Parte di essi era localizzato nella zona settentrionale, nella regione di Antiochia, partendo dal mare e giungendo ad est oltre il gruppo di rilievi del monte Amano. Fra essi rivestiva particolare importanza Bagras, in prossimit� del passo di Belen. Pi� a sud, non lontano da Tripoli, si trovavano Tortosa, Al-Arimah e Chastel Blanc (Safita). In Galilea furono affidati ai Templari i castelli di Safed, e di Chastellet, presso il Guado di Giacobbe. In prossimit� del mare si localizzavano Atlit e Destroit, quest'ultimo ritenuto storicamente il primo presidio dei Templari. Oltre il Giordano si localizzava Ahamant. Lungo la costa i Cavalieri Templari disponevano anche di strutture fortificate ad Acri, a Cesarea, ad Ascalona, a Tripoli.

Sotto il profilo strategico, i pi� importanti erano ritenuti Bagras, Tortosa e Safed, ma l'intera rete consentiva un controllo capillare del territorio. Il piccolo isolotto di Ruad, arido e privo di sorgenti d'acqua, ma potentemente fortificato, fu l'ultimo ad essere abbandonato dai Templari, nel 1303, sotto l'impeto degli invasori Mamelucchi.

 Edifici religiosi

Bolle e documenti religiosi

riguardanti l'Ordine Templare


  • 1129 - Atti del Concilio di Troyes

Approvazione della Regola da parte dei Padri Conciliari

  • 1130 circa – De laude novae militiae

San Bernardo loda la nuova cavalleria e consacra i Templari

  • 1135 - Concilio di Pisa

Ratifica della Regola e concessioni ai Templari

  • 1139 (29 marzo) - Omne Datum Optimum

Innocenzo II approva la regola ed accorda la protezione papale.

  • 1144 (9 giugno) - Milites Templi

Celestino II fornisce protezione ecclesiastica e sollecita elargizioni.

  • 1145 (7 aprile)- Militia Dei

Eugenio III concede di raccogliere decime e sepoltura autonoma.
Il pontefice concede anche l'uso della croce patente.

  • 1307 (22 novembre) - Pastoralis Praeminentiae

Clemente V ordina l'arresto dei Cavalieri e la confisca dei beni.

  • 1308 (12 agosto) - Faciens Misericordiam

Clemente V dispone la procedura per perseguire i Templari.

  • 1308 (12 agosto) - Regnans in Coelis

Clemente V convoca il Concilio di Vienne per discutere dei Templari.

  • 1312 - Concilio di Vienne

20 marzo: si decide la soppressione dell'Ordine.

  • 1312 (22 marzo) - Vox in Excelso

Clemente V scioglie l'ordine dei Cavalieri Templari.

  • 1312 (2 maggio) - Ad Providam Christi Vicarii

Clemente V concede le propriet� dei Templari agli Ospitalieri.

  • 1312 (6 maggio) - Considerantes Dudum

Clemente V - Definisce le sorti dei confessi e dei relapsi.

Se l'architettura militare si localizza prevalentemente in Terrasanta, l'edilizia religiosa trova importanti realizzazioni anche nelle regioni europee. Esiste una molteplice variet� di chiostri, chiese e cappelle che in genere risentono delle forme architettoniche proprie dei tempi e dei luoghi di edificazione. Fra queste possono essere citate le modeste cappelle di Frosini, nel senese, di Magrigne, presso St. Laurent d'Arce, di Santa Croce, ad Ascoli Piceno, di San Bevignate, a Perugia. Di maggiore dimensione e di pi� ricca fattura, si possono citare Santa Maria La Major, di Villamuriel di Cerrato, Santa Maria La Blanca, di Villalcazar de Sirga, di San Pietro alla Magione, a Siena, di San Jacopo in Campo Corbolini, a Firenze. Pi� articolato � il complesso di Ognissanti, a Trani, considerato un insediamento non solo religioso ma anche militare, preesistente alla creazione dell'Ordine utilizzato fin dai tempi della Prima Crociata, per l'imbarco delle truppe crociate, e poi passato alla gestione templare.

Un secondo gruppo di chiese e cappelle, di grande rilevanza architettonica, appare pi� chiaramente ispirato alla forma ottagonale della Cupola della Roccia, che i Templari osservarono a lungo sulla spianata del Tempio, a Gerusalemme, in prossimit� della loro residenza nella Moschea Al-Aqs�. Il nome Templari con cui i Cavalieri sono popolari allude infatti al loro storico quartier generale non lontano dalla Cupola della Roccia (Qubbat al-Sakhrā'), santuario islamico in cima al Monte Moriah a Gerusalemme. L'area circostante � sacra ad ebrei e cristiani come Monte del Tempio cos� come ai musulmani, che usano il nome di Monte Majid (o al-Ḥaram al-Šarīf). Si credeva erroneamente che la Cupola della Roccia e la vicina moschea di Al-Aqs� costituissero i resti del biblico Tempio di Gerusalemme. Il Templum Domini con la sua pianta centrale, di forma ottagonale divenne il modello per molte chiese edificate successivamente dai Cavalieri. Fra queste realizzazioni si annoverano: Santa Maria di Eunate, in Spagna, la Cappella templare di Laon, la Cappella Templare di Metz, la Round Church del Tempio di Londra, San Michele di Fulda (Germania), la Cappella di Athlit, Vera Cruz di Segovia.

 Organizzazione agricola

In funzione delle attivit� militari i Templari crearono un grande sistema agricolo e produttivo. Le aziende agrarie del Tempio si chiamavano casali, grange, masserie.I casali della Puglia talora ricordavano le fattorie fortificate d'Outremer. I templari davano da lavorare le loro terre a concessionari (conductores); ma, dove il personale delle commende rurali era pi� numeroso, essi coltivavano direttamente il suolo. In tal caso, secondo il modello cistercense, si ricorreva al lavoro dei campi ai membri pi� umili dell'Ordine, quando non addirittura alla manodopera servile, rappresentata dai contadini Saraceni del regno di Sicilia o di Siria. L'allevamento del bestiame da carne, da latte, da lana e da lavoro costituiva una voce primaria nel bilancio del Tempio: le fertili campagne della Puglia offrivano ricchi pascoli alle mandrie di buoi e bufali di propriet� dei templari, mentre in Toscana le loro greggi di pecore praticavano la transumanza; allevamenti di suini nei boschi del Tempio erano infine segnalati in Piemonte, come in Sicilia. Le colture pi� diffuse erano quelle dei cereali, della vite, dei legumi. Generalmente in Italia la produzione agricola dell'Ordine serviva al consumo interno, le eccedenze erano destinate alla vendita e parte del ricavato veniva versato al tesoro centrale sotto forma di responsiones; ma � soprattutto dai porti della Puglia che nella seconda met� del Duecento salpavano navi cariche di cereali e legumi, per andare a rifornire le case dei templari in Siria, rese sempre pi� dipendenti dalle occidentali sotto l'aspetto alimentare a causa della progressiva perdita di territori e aree coltivabili a vantaggio dei Saraceni. Dopo la catastrofe del 1291 divenne Cipro la destinazione delle vettovaglie pugliesi.

 Attivit� bancarie

I templari entrarono nelle attivit� bancarie quasi per caso. Quando dei nuovi membri si univano all'ordine, generalmente donavano ad esso ingenti somme di denaro o propriet�, poich� tutti dovevano prendere il voto di povert�. Grazie anche ai vari privilegi papali, la potenza finanziaria dei Cavalieri fu assicurata dall'inizio. Poich� i templari mantenevano denaro contante in tutte le loro case e templi, fu nel 1135 che l'ordine cominci� a prestare soldi ai pellegrini spagnoli che desideravano viaggiare fino alla Terra Santa.

Il coinvolgimento dei Cavalieri nelle attivit� bancarie crebbe nel tempo verso una nuova base per il finanziamento, dato che fornivano anche servizi di intermediazione bancaria.

Sotto l'aspetto economico-finanziario, i templari rivestirono un ruolo cos� importante da arrivare a "prestare" agli stati occidentali ingenti somme di denaro e gestire perfino "le casse" di stati come la Francia.

Un'indicazione dei loro potenti legami politici � che il coinvolgimento dei templari nell'usura non port� a particolari controversie all'interno dell'ordine e nella Chiesa in generale. Il problema dell'interesse fu generalmente eluso grazie ai complicati tassi di cambio delle valute e grazie ad un accordo con cui i templari detenevano i diritti della produzione sulle propriet� ipotecate.

Le connessioni politiche dei templari e la consapevolezza della natura eminentemente cittadina e commerciale delle comunit� d'oltremare portarono l'Ordine a raggiungere una posizione significativa di potenza, sia in Europa che in Terrasanta. Il loro successo attrasse la preoccupazione di molti altri Ordini, come pure della nobilt� e delle nascenti grandi monarchie europee, le quali a quel tempo cercavano di monopolizzare il controllo del denaro e delle banche, dopo un lungo periodo nel quale la societ� civile, specialmente la Chiesa ed i suoi ordini, aveva dominato le attivit� finanziarie. Le tenute dei templari erano estese sia in Europa che nel Medio Oriente e tra queste vi fu, per un certo periodo, l'intera isola di Cipro.

 Sistema navale

La necessit� di trasporto delle vettovaglie, degli uomini, dei cavalli e delle armi gener� la necessit� di istituire un vasto ed articolato sistema di navigazione, sia per i Templari che per gli altri Ordini cavallereschi. Si ricorse sostanzialmente alle due principali categorie di navi in uso nel medioevo:

  • Le navi lunghe (galee) destinate agli scopi bellici, dalle forme allungate, spinte soprattutto dai remi, con l'eventuale ausilio di una vela, in genere la vela latina, triangolare, reintrodotta dagli arabi, che permetteva di navigare parzialmente contro vento. Gli equipaggi giungevano fino a 250 uomini, in genere prigionieri di guerra resi schiavi e incatenati permanentemente ai remi.
  • Le navi tonde erano destinate fondamentalmente al trasporto di materiali e, occasionalmente, di truppe e animali. Corte, tozze e panciute, era mosse a vela e aveva un equipaggio pi� ridotto, Nel caso specifico del trasporto dei cavalli le navi erano attrezzate con un grande portellone laterale, che permetteva di movimentare gli animal. Durante il viaggio le fessure del portellone venivano accuratamente calafatate.

Le navi degli Ordini cavallereschi si prestarono occasionalmente anche ad attivit� corsare e di pirateria.

 La diffusione in Italia

La vastissima diffusione delle sedi dell'Ordine, in Europa ed anche in Italia, fu legata anzitutto alla necessit� di mantenere attiva in Terrasanta la forza combattente, in termini economici e finanziari. La maggioranza degli insediamenti era rivolta alle colture agricole, ma non mancavano le sedi dedicate alla gestione amministrativa delle propriet�, al reclutamento, o al controllo di attivit� complementari, come l'allevamento di cavalli da trasporto e da combattimento, o le attivit� metallurgiche connesse con la produzione di armi. La presenza delle sedi templari in Italia ammontava ad almeno 200 localit�, dal nord al sud. Nel nord si annoveravano, fra gli altri, Milano, Piacenza, Ferrara, Torino, Trieste, Venezia. Fra gli edifici dell'Ordine tuttora meglio conservati si segnala la commenda di Castel Negrino, ad Aicurzio. Vasta la diffusione in Toscana, dove rivestiva un particolare ruolo la sede di Frosini, nel senese, in prossimit� delle Colline Metallifere, dove si estraevano metalli di particolare interesse e valore commerciale, ferro, rame e allume. In Italia centrale si trovavano gli insediamenti di Perugia, di Roma, di Civitavecchia. Se la presenza nel nord rivestiva un aspetto eminentemente agricolo, le sedi pi� meridionali erano spesso connesse con i trasferimenti verso la Terrasanta. L'Ordine approd� precocemente anche nel Regno di Sicilia e vi si diffuse in epoca normanna, successivamente al 1139, anno in cui fu raggiunta la pace tra Ruggero II d'Altavilla (fedele alla causa di Anacleto II) ed Innocenzo II. La Puglia fu la regione italiana che prima fra le altre accolse le domus gerosolimitane rosso-crociate grazie all'importanza strategica e commerciale dei suoi porti e delle sue citt�. Tutto il Meridione d'Italia venne compreso inizialmente nella provincia templare d'Apulia e, solo in epoca sveva, indicato quale provincia d'Apulia e Sicilia. Tra le prime fondazioni dell'ordine, oltre quella di Trani, va ricordata la casa di Molfetta (documentata nel 1148), Minervino Murge (documentata con un atto di propriet�, infatti, qui un gruppo di templari acquist� dei terreni coltivabili), Barletta (1169), Matera (1170), Brindisi (1169) con possedimenti nel leccese, Bari, Andria, Foggia (nel periodo di transizione normanno-svevo), Troia (anteriore al 1190), Salpi (documentata nel 1196) e Monopoli (documentata nel 1292). Tra le sedi pi� importanti, va menzionata la Casa templare di Barletta, che ricopr� il ruolo di Casa Provinciale sino al processo del 1312.

 Ordini moderni e rivendicazioni di discendenza

   
La Croce templare, simbolo per eccellenza dell'ordine

Alla tradizione dei cavalieri templari si rifanno oggi numerosi e variegati gruppi e associazioni, talora rivendicando una qualche forma di derivazione diretta dall'ordine. Si tratta di un fenomeno moderno che va sotto il nome di templarismo o neotemplarismo, sorto a partire dal XVIII secolo in Francia, in coincidenza con la diffusione dell'Illuminismo.

Le moderne associazioni neotemplari sono laiche, e pur richiamandosi spesso ai valori religiosi cristiani e caritativi, non hanno alcun tipo di riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa cattolica. Altri gruppi neotemplari sono invece caratterizzati da uno stampo massonico e, specie nel mondo anglosassone, da un'aperta ostilit� nei confronti della Chiesa cattolica. Occorre anche tenere presente che papa Clemente V con la bolla Vox in excelso, emessa durante il Concilio di Vienne del 1312, con la quale sopprimeva l’Ordine del Tempio, ha espressamente proibito qualsiasi forma di ricostituzione dello stesso, sotto pena di automatica scomunica, in modo perenne e irrevocabile.

Altra caratteristica che accomuna molti dei gruppi neotemplari � poi un'alta conflittualit� l'uno rispetto all'altro, dato che molti di essi rivendicano di essere gli unici "autentici" eredi degli antichi templari, a scapito degli altri. A tutt'oggi non esiste tuttavia alcuna prova storicamente accertata della sopravvivenza dell'Ordine Templare dopo il 1314, n� del resto appare possibile tracciare, dopo quasi sette secoli dall'abolizione di tale ordine religioso da parte del papa, una qualche forma di discendenza storicamente valida.

Molti gruppi neotemplari sostengono la tradizione che l'ordine sarebbe sopravvissuto nascostamente anche dopo la morte dell'ultimo Maestro, Jacques de Molay, il quale prima di affrontare il rogo avrebbe affidato la propria carica al cavaliere Jean-Marc Larm�nius (o de l'Armenie). Quest'ultimo avrebbe redatto un documento, la cosiddetta Charta di Larm�nius, che successivamente sarebbe stata via via firmata dai Maestri segreti succeduti nel tempo. La maggioranza degli storici tuttavia non riconosce l'autenticit� del documento.

L'idea di una nascosta continuazione dell'ordine dei templari si � diffusa anche nella massoneria, in particolare in Francia e in Germania, e in alcuni casi riti massonici (come il Rito scozzese antico ed accettato e il Rito Scozzese Rettificato) adottano riferimenti templari. Alcuni ritengono che i templari siano all'origine sia dei riti che di vari rami cavallereschi della massoneria ma, malgrado alcuni storici abbiano tentato di disegnare una successione tra i due fenomeni storici, un collegamento di questo tipo non � mai stato provato; taluni studiosi che si sono occupati del problema, come Michele Moramarco, sono tassativi nel rigettare la "leggenda templare". La tesi di una prosecuzione segreta dell'ordine � stata definita da specialisti di storia medievale quali R�gine Pernoud come �completamente demenziale� e legata a pretese e leggende �uniformemente sciocche�.

 Leggende

   
Rotolo in pergamena con il sigillo dei Templari

La rapida successione dell'ultimo diretto re della dinastia dei Capetingi di Francia tra il 1314 e il 1328, i tre figli di Filippo il Bello, ha portato molti a credere che la dinastia fosse maledetta, da cui il nome di "re maledetti" (rois maudits). Infatti Jacques de Molay, ultimo gran maestro dell'Ordine, mentre giaceva sulla pira, avrebbe maledetto il re Filippo e addirittura il Papa, profetizzando che sarebbero morti presto. Clemente in effetti mor� un mese dopo di dissenteria e Filippo il Bello fu stroncato nel dicembre successivo dalle conseguenze di una caduta da cavallo. I commentatori dell'epoca, compiaciuti da un simile sviluppo della vicenda, riportavano spesso questa storia nelle loro cronache. Poich�, inoltre, sempre al momento della morte sul rogo, Jacques de Molay avrebbe dannato la casa di Francia "fino alla tredicesima generazione", in tempi pi� recenti si � diffusa la leggenda secondo cui l'esecuzione di Luigi XVI durante la Rivoluzione francese - che pose fine in qualche modo alla monarchia assoluta in Francia - sarebbe stata il coronamento della vendetta dei templari (alcuni storici sensazionalisti dell'epoca riportarono la notizia che il boia Charles-Henri Sanson, prima di calare la ghigliottina sulla testa del sovrano, gli avrebbe mormorato: �Io sono un Templare, e sono qui per portare a compimento la vendetta di Jacques de Molay�).

In realt� i Cavalieri templari in seguito alla loro scomparsa cessarono ben presto di fare notizia: gi� alla fine del XIV secolo ci si era dimenticati di loro e della loro triste fine. Solo molti secoli dopo, durante l'Illuminismo, il tema dei templari torn� in auge e la fama degli antichi cavalieri fu sommersa da leggende riguardanti segreti e misteri che si vogliono tramandati da prescelti fin dai tempi antichi. Forse i pi� noti sono quelli riguardanti il Santo Graal, l'Arca dell'Alleanza e i segreti delle costruzioni. Alcune fonti dicono che il Santo Graal sarebbe stato ritrovato dall'ordine e portato in Scozia nel corso della caduta dell'ordine nel 1307, e che ci� che ne rimane sarebbe sepolto sotto la Cappella di Rosslyn. Altre voci sostengono che l'ordine avrebbe ritrovato anche l'Arca dell'Alleanza, lo scrigno che conteneva gli oggetti sacri dell'antico Israele, compresa l'"asta di Aronne" e le tavole di pietra scolpite da Dio con i Dieci comandamenti.

Questi miti sono connessi con la lunga occupazione, da parte dell'ordine, del Monte del Tempio a Gerusalemme come loro quartier generale. Alcune fonti[72] sostengono che avrebbero scoperto i segreti dei maestri costruttori che avevano costruito il tempio originale e il secondo tempio, nascosti l� assieme alla conoscenza che l'Arca sarebbe stata spostata in Etiopia prima della distruzione del primo tempio. Viene fatta allusione a questo in rappresentazioni nella Cattedrale di Chartres (considerata con le cattedrali di Amiens e Reims come uno degli esempi migliori di gotico), sulla cui costruzione ha avuto grande influenza Bernardo di Chiaravalle, che fu egualmente influente nella formazione dell'ordine. Ulteriori collegamenti sia sulla ricerca da parte dell'ordine dell'Arca che della relativa scoperta degli antichi segreti del costruire sono suggeriti dall'esistenza della chiesa monolitica di San Giorgio (Bet Giorgis) a Lalibela in Etiopia, tuttora esistente, la cui la costruzione � erroneamente attribuita ai templari. Vi � allo stesso modo una chiesa sotterranea che risale allo stesso periodo ad Aubeterre in Francia. Si stanno poi sviluppando speculazioni sulla possibilit� che i Cavalieri templari avessero intrapreso viaggi in America prima di Colombo.

Motto latino dei cavalieri templari: "Non a noi, non a noi Signore d� gloria, ma al nome tuo" (salmo 114,1 della Bibbia CEI; salmo 115,1 della Bibbia Diodati)

Alcuni ricercatori e appassionati di esoterismo ed ermetismo hanno sostenuto che l'ordine sarebbe stato depositario di "conoscenze segrete". Secondo costoro, nei 200 anni della loro storia i monaci-militari si sarebbero rivelati anche un'organizzazione sapienziale esoterica e occultistica, custode di conoscenze iniziatiche. Inoltre, in quest'ottica, i templari sono stati collegati ad altri argomenti leggendari o fortemente controversi come Rosacroce, Priorato di Sion, Rex Deus, Catari, Ermetismo, Gnosi, Esseni e, infine, a reliquie o supposti insegnamenti perduti di Ges� tra cui la Sacra Sindone o il "testamento di Giuda". Alcuni ipotizzano che i Cavalieri del Tempio avrebbero avuto legami, oltre che con la tradizione esoterica di ispirazione cristiana ed ebraica, anche con organizzazioni mistico-esoteriche ispirate all'Islamismo.

La grande quantit� di testi non rigorosi su questo tipo di teorie ha portato Umberto Eco ad affermare che "l'unico modo per riconoscere se un libro sui Templari � serio � controllare se finisce col 1314, data in cui il loro Gran Maestro viene bruciato sul rogo."

Forse l'unico mistero di cui si debba fare approfondimento � come un ordine di guerrieri esperti con un esercito senza precedenti si sia lasciato distruggere senza abbozzare la pi� timida reazione, bench� le avvisaglie di cospirazioni nei loro confronti da parte di Filippo il Bello ci fossero e fossero note. Con ogni probabilit�, non si ribellarono perch� il papa aveva tolto loro il suo appoggio ed essi, essendo un ordine cristiano e il simbolo della lotta per la fede, non vollero opporsi alla decisione di Clemente V, di cui rispettavano e riconoscevano l'autorit� papale.

 I templari nelle opere di fantasia

Rievocazione in costume di un Cavaliere del Tempio (museo Duinenabdij, Koksijde, Belgio)

La suggestione per i Cavalieri templari e i misteri che sono stati a loro collegati (come il Graal) � un elemento centrale della trama di varie opere di fantasia, dai romanzi ai film, dai fumetti alle serie televisive. Celebri esempi ne sono il romanzo di Umberto Eco Il pendolo di Foucault (1988) e il film Indiana Jones e l'ultima crociata di Steven Spielberg (1989).

Una serie italiana a fumetti che ha esplorato a lungo i luoghi legati ai templari e i miti connessi � Martin Myst�re, il detective dell'impossibile ideato da Alfredo Castelli nel 1982. Di recente l'interesse per il mito templare si � ulteriormente diffuso grazie alla sua riproposizione nel romanzo di Dan Brown intitolato Il codice da Vinci (The Da Vinci Code, 2003), trasposto in un film omonimo nel 2006, nel film Il mistero dei templari (National Treasure, 2004) e nella mini serie televisiva La maledizione dei Templari (2005). Anche le serie di videogiochi Broken Sword (dal 1996) e il pi� recente Assassin's Creed ne parlano, cos� come la serie Knights of the Temple.

Una delle prime opere di fantasia interamente dedicata a quest'ordine � I figli della valle (Die S�hne des Thales, 1806) di Zacharias Werner, uno dei principali tragediografi del primo romanticismo tedesco e autore di numerosi drammi fatalistici. I sei atti di questo lunghissimo dramma sono imperniati sulla fine dell'ordine dei Templari, alla vigilia della partenza dell'ultimo Maestro per la Francia dove trover� la morte. Al centro dell'opera spicca la figura carismatica di Jacques de Molay, con la sua rettitudine morale condotta fino all'estremo sacrificio. Il dramma suggerisce altres� un legame dei Cavalieri con i massoni (nella descrizione dettagliatissima, sebbene un po' fantasiosa, del cerimoniale di ammissione dei nuovi adepti che, per quanto basato sui documenti dell'epoca, presenta numerosi riferimenti a riti esoterici, soprattutto alla figura di Baffomet ed � per di pi� ambientato in una cripta sotterranea); allude anche ad una possibile sopravvivenza dell'ordine dopo la sua soppressione: alcuni testi fondamentali per l'ordine vengono infatti trafugati in segreto dal Gran Maestro e dai suoi sei sapienti e portati in Francia. Viene inoltre introdotta la figura di Robert d'Heredon, nobile scozzese espulso dall'ordine, che sar� presente all'esecuzione di Molay e porter� con s� i preziosi testi nella sua Madrepatria, dove secondo alcune leggende sarebbero ancora custoditi.

 Gran maestri dell'Ordine del Tempio

 

Jacques de Molay in una cromolitografia ottocentesca di Chevauchet

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Hugues de Payns (1118-24 maggio 1136)
  2. Robert de Craon (1136-13 gennaio 1147)
  3. Everard des Barres (1147-1151)
  4. Bernard de Tremelay (1151-1153)
  5. Andr� de Montbard (1153-17 gennaio 1156)
  6. Bertrand de Blanchefort (1156-1169)
  7. Philippe de Milly (1169-3 aprile 1171)
  8. Eudes de Saint-Amand (1171-18 ottobre 1179)
  9. Arnau de Torroja (1179-30 settembre 1184)
  10. G�rard de Ridefort (1184-1 ottobre 1189)
  11. Robert de Sabl� (1189-13 gennaio 1193)
  12. Gilbert H�rail (1193-20 dicembre 1200)
  13. Philippe de Plaissis (1201-12 novembre 1209)
  14. Guillaume de Chartres (1209-26 agosto 1218)
  15. Pierre de Montaigu (1218-1232)
  16. Armand de P�rigord (1232-1244)
  17. Richard de Bures (1244-1247) (?)
  18. Guillaume de Sonnac (1247-3 luglio 1250)
  19. Renaud de Vichiers (1250-19 gennaio 1252)
  20. Thomas B�raud (1252-25 marzo 1273)
  21. Guillaume de Beaujeu (1273-18 maggio 1291)
  22. Thibaud Gaudin (1291-16 aprile 1292)
  23. Jacques de Molay (1292-18 marzo 1314)

 Luoghi templari

Pianta della Cupola della Roccia (con alcune linee di costruzione), una possibile sorgente di ispirazione per le chiese templari

Elenco di alcuni luoghi in cui � storicamente accertata la presenza di sedi templari.

(Per un elenco di alcuni dei luoghi che sono stati associati ai Cavalieri templari nella tradizione, nelle leggende o nelle opere di fantasia, ma di cui non vi � una presenza storicamente accertata, vedi Leggende sui Templari.)

Medio Oriente

 

     
   
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