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Mostri nel Mondo
� Come sar� il mio redentore? Sar� forse un toro con volto d'uomo? O sar� come me? ï¿½

 

Un mostro marino assale un vascello in un'illustrazione di Pierre D�nys de Montfort

Un mostro � - in senso molto ampio - un essere vivente a cui sono attribuite una o pi� caratteristiche straordinarie, per le quali si discosta enormemente rispetto ad altri considerati nella norma, "ordinari". Il termine mostro ha in genere una connotazione negativa.

La parola stessa (dal latino monstrum, da monere) significa "portento", "prodigio", e pu� assumere sfumature ambivalenti.

Se inteso in senso positivo, o perlomeno ambiguo, il mostro � accostabile ai mirabilia, ai freak e ai cosiddetti "fenomeni da baraccone"; se inteso invece in senso negativo, si carica - secondo il contesto - di una valenza fisica o morale. "Mostro", dunque, pu� essere definito sia chi presenta deformit� anatomiche sia chi si comporta in un modo disumano; le due caratteristiche possono inoltre coesistere o essere anzi strettamente legate, secondo il modello greco contrapposto al καλός καί ἀγαθός ("bello e buono").
Da tale legame, tra l'altro, deriva il significato dato dalla cronaca nera, che per "mostro" intende un criminale i cui delitti, spesso a sfondo sessuale o inerenti a pratiche che violino radicati tab� come la pedofilia o il cannibalismo, sono particolarmente efferati (il "Mostro di Firenze", il "Mostro di Rostov", il "Mostro di Milwaukee" ed il "Mostro di Marcinelle").

Un'accezione particolare � infine quella di "mostro" come "prodigio", "persona particolarmente dotata", con riferimento di solito a un dato settore o a una certa attivit�. A volte, in questo significato � presente anche un vago sentimento di timore quasi reverenziale nei confronti di chi � definito, ad esempio, un "mostro di bravura". Tale sfumatura � presente gi� in Petrarca, con riferimento alla figura femminile angelicata: "O de le donne altero e raro mostro".

A parte va poi considerata l'espressione "mostro sacro", riferita a una persona, un animale o un oggetto tenuti in tale considerazione da non poter essere criticati o attaccati, sino a diventare - talvolta - un tab�.

Classificazione dei mostri

Di l� dall'interpretazione positiva o negativa che del mostro hanno dato vari popoli e scrittori (cfr. il paragrafo Mostri celebri), la natura di tale essere vivente pu� essere classificata in base a tre parametri principali, da cui derivano tre tipi differenti di mostro.

Il primo parametro riguarda la presenza di caratteristiche comuni ad altri esseri viventi, ma riscontrate nel mostro in modo smisurato, vale a dire "abnorme" e/o "deforme". Il secondo parametro riguarda la compresenza (ibrido) di caratteristiche che, in condizioni ritenute normali, dovrebbero appartenere ad esseri viventi diversi. Il terzo parametro riguarda infine caratteristiche che, andando contro le leggi naturali e della fisica, dovrebbero essere assenti in qualunque essere vivente e sono invece presenti nel mostro in questione.
Tutti i tre i parametri citati possono inoltre combinarsi in vari modi.

Ulteriori classificazioni dei mostri sono possibili prendendo in esame altre importanti variabili. Tra queste, le tre principali riguardano il fatto che il mostro appartenga ad una specie in grado di riprodursi (i centauri) o sia invece un unicum (la Chimera), che sia nato da un parto della natura (i titani) o per un esperimento umano (la "Creatura di Frankenstein", il Golem), o infine che sia percepito come un essere malefico o benefico (sfumature intermedie comprese).

 I tipo: abnormit� e deformit�

I mostri appartenenti a questo tipo presentano caratteristiche abnormi e deformi rispetto agli esseri viventi ritenuti "normali". Un tipico esempio sono le dimensioni eccessivamente piccole o grandi, come avviene nei nani e nei giganti (entrambi ascrivibili alla sfera umana), e negli animali cresciuti a dismisura. A tale tipo appartengono, dunque, tanto i Lillipuziani, gli gnomi e i folletti, quanto gli orchi, King Kong, Godzilla e le formiche giganti di Assalto alla Terra.

L'abnormit�, inoltre, riguarda spesso il numero di organi, in difetto o in eccesso, posseduti dal mostro: un solo occhio (il ciclope), cento braccia (i Centimani), tre teste (Cerbero), con varianti pressoch� infinite che includono l'assenza stessa di uno o pi� organi (basti pensare allo "spaventapasseri senza cervello" e all'"uomo di latta senza cuore" del Mago di Oz).

Lon Chaney, nei panni del Fantasma dell'Opera nell'omonimo film del 1925, � il tipico esempio di mostro come "creatura deforme".

Oltre alla quantit�, l'aspetto del mostro pu� apparire abnorme anche nella qualit�. In questo caso si parla pi� propriamente di "deformit�", spesso associata al concetto di bruttezza: ad esempio l'essere zoppo (Efesto), gobbo (il Gobbo di Notre Dame e il parodico Igor in Frankenstein Junior) o sfigurato (il Fantasma dell'Opera, Joker, Darkman).

L'incapacit� di svolgere normali e semplici attivit� - secondo la diversa tradizione e sensibilt� di vari popoli - pu� a sua volta rientrare in questo tipo, a cui apparterrebbero quindi gli esseri viventi nati sordi o ciechi. Emblematico, in tal senso, � il racconto Il paese dei ciechi di Herbert G. Wells, dove i non vedenti si ritengono una razza superiore rispetto a chi � dotato della vista, tanto da considerarlo un mostro che, per poter sposare una di loro, dovr� privarsi degli abnormi organi chiamati "occhi".

Un caso particolare � infine costituito dai mostri che presentano parti del proprio corpo di un materiale diverso da quello comune, spesso di origine inorganica. � il caso dell'"uomo di bronzo" Talos, forgiato dal dio-fabbro Efesto. Si tratta, in ogni caso, di una tipologia particolarmente attestata in modo trasversale nelle varie epoche, da quella antica alla modernit�. Tuttavia, dopo l'avvento di robotica, cibernetica e bionica, alcuni mostri moderni sono da considerarsi piuttosto degli ibridi e appartenenti dunque al II tipo.

 II tipo: l'ibrido

I mostri appartenenti a questo tipo presentano caratteristiche proprie di differenti specie viventi - umana, animali e vegetali - variamente combinate. Tutte le combinazioni sono possibili e attestate (in mitologia, antropologia, letteratura, arte, fumetti e cinema), ma non altrettanto feconde.

La pi� comune � la commistione di elementi umani e animali, come nel minotauro, il centauro, l'arpia, la sirena, il fauno, il lupo mannaro, o nei pi� recenti uomo-falena, uomo-elefante e Uomo Ragno (quest'ultimo preceduto da antiche divinit� con le quali non ha per� alcun legame).

Frequente � anche la combinazione di elementi provenienti da animali diversi. L'unicorno, il cavallo alato, la Sfinge, la Chimera, il drago ne sono notissimi esempi.

Pi� rari sono invece gli ibridi che coinvolgono il regno vegetale. Si ricordano, in particolare, la mandragola, i baccelli giganti di L'invasione degli ultracorpi e la creatura aliena di La cosa da un altro mondo (umano-vegetale), e il Borametz (animale-vegetale).

A questo tipo, inoltre, appartengono quegli esseri viventi che presentano caratteristiche in netto contrasto tra loro, tanto che dovrebbero eludersi a vicenda nelle creature "ordinarie": la vita e la morte (gli zombie, i vampiri), maschio e femmina (l'ermafrodita, uno degli archetipi junghiani).

 III tipo: il sovrannaturale

La Sfinge della mitologia greca � un tipico esempio di mostro come "creatura sovrannaturale" e "ibrido", simbolo e personificazione dell'enigma.

 mostri appartenenti a questo tipo presentano caratteristiche che, contravvenendo alle leggi naturali e della fisica, dovrebbero a rigor di logica essere impossibili. Tra queste, le pi� comuni fin dai tempi antichi sono l'immortalit�, l'invulnerabilit� e un elenco piuttosto lungo di poteri sovrannaturali, dalla telepatia all'invisibilit�, in vari casi legati a percezioni extrasensoriali. Si tratta, solitamente, di caratteristiche interpretate al negativo: l'impossibilit� di morire, di essere feriti, di essere visti e cos� via; o, al contrario, di capacit� straordinarie come il saper uccidere o pietrificare con lo sguardo, spostarsi all'istante da un luogo all'altro, leggere nel pensiero, predire il futuro o conoscere ci� che nessuno sa. In questo senso, anche gli indovini sono da considerarsi mostri nell'accezione di "prodigi" e, in effetti, essi in origine avevano sovente sembianze mostruose come il Pitone ucciso da Apollo.

Nell'antichit� sono piuttosto frequenti mostri di questo tipo, dalla Gorgone alla Sfinge, entrambe femminili. Anche nel Medioevo godono di notevole fortuna, come dimostrano ad esempio il basilisco, il drago sputafuoco e la mandragola (quest'ultima appartenente anche al II tipo).

 Altre classificazioni

Il Minotauro, qui ritratto in un bronzo di Barye poco prima di essere ucciso da Teseo, � un tipico esempio di mostro unico nel suo genere, nato dall'accoppiamento tra una donna (Pasifae) e un toro.

Oltre alla classificazione in tre tipi proposta qui sopra, ne esistono varie altre che prendono in esame parametri differenti e altrettanto legittimi.

Il primo fa riferimento alla cosiddetta "appartenenza di specie". Il mostro, infatti, pu� essere o meno in grado di riprodursi, presentandosi - secondo i casi - o come un esemplare unico o come una specie vera e propria, diffusa su un territorio nel quale prende pi� o meno parte alle dinamiche della catena alimentare, di generazione in generazione.

Se � vero che la maggior parte dei mostri appartiene a un gruppo pi� ampio di suoi simili (i centauri, i satiri, gli orchi, i draghi, etc.), sono altres� attestati diversi casi di creature che costituiscono un unicum nel loro genere. Si tratta, solitamente, di esseri generati per una punizione divina (Scilla), un esperimento umano (la Creatura di Frankenstein) o un accoppiamento aberrante tra specie fra loro incompatibili (il Minotauro).

Questa, tuttavia, � una regola che conosce varie eccezioni. La Fenice, per esempio, � un essere vivente sovrannaturale che rinasce dalle sue stesse ceneri, secondo un particolare fenomeno di palingenesi che lo rende unico oltre che immortale (lo stesso esemplare torna in vita, infatti, ogni 500 anni).

Un centauro, qui ritratto accanto ad Atena nel dipinto Pallade e il centauro di Botticelli, � un tipico esempio di mostro appartenente ad una specie immaginaria e mitologica.

Un secondo parametro fa invece riferimento al modo naturale o artificiale con cui il mostro ha avuto origine. La maggior parte dei mostri risponde alla prima tipologia, ma esistono vari casi in cui � l'uomo, con le sue conoscenza, a dare vita a un nuovo essere. Ricordiamo, in particolare, la gi� citata Creatura di Frankenstein (frutto del delirio di onnipotenza dello scienziato), il Golem e l'homunculus (legati rspettivamente alla Cabala ebraica e all'alchimia), gli animali antropomorfi del dottor Moreau.

La sperimentazione, inoltre, pu� essere condotta dall'uomo anche su s� stesso, giungendo a risultati inquietanti come raccontato da Stevenson nel romanzo Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde.

Un terzo possibile parametro � il modo stesso in cui il mostro viene percepito e recepito da chi ne parla o scrive. Normalmente, infatti, il mostro � avvertito come una presenza negativa, in quanto orribile alla vista e crudele nel comportamento. Non sempre, tuttavia, ci� corrisponde a verit�; in vari casi, anzi, la deformit� o - pi� in generale - la "straordinariet�" di tale essere � motivo di timore reverenziale, rispetto, compassione. Ad esso, infatti, si attribuiscono spesso poteri sovrannaturali, oppure in lui si riconosce qualcosa di umano verso cui provare empatia, solidariet�, fratellanza, in nome del "genere umano" nel senso pi� ampio del termine.
In tali casi, per�, il concetto di mostro si sovrappone e stratifica con quello di freak, come avviene per Elephant Man, Edward mani di forbice e, per l'appunto, i fenomeni da baraccone di Freaks.

Lo Spider Mastermind, mostro fantastico visto nel videogioco Doom

Il concetto o categoria mentale di "mostro" � strettamente legato alla sensibilit� di un dato popolo o di una data epoca; risponde quindi a fattori culturali, ambientali, geografici, temporali. La prospettiva con cui si interpreta di volta in volta il significato (implicito o esplicito) del mostro, dipende inoltre dal modo in cui si intende indagare gli elementi caratteristici del mostro stesso. Il punto di vista religioso, ad esempio, nel mette in luce la connessione col sacro; quello biologico, al contrario, studia i fattori che determinano o influenzano il presentarsi di abnormit� e deformit�. Antropologia e psicologia, invece, pongono l'accento sul mostro come categoria, pi� o meno contrapposta a quella di essere umano o all'individuo. Infine, arti visive, satira e parodia si fanno spesso interpreti personali e originali di aspetti meno appariscenti di tali creature, anche forzandone l'immagine socialmente condivisa.

Per una trattazione pi� sistematica di tali singoli aspetti e prospettive, si vedano i paragrafi infra.

 Il mostro nella religione

In religione il mostro viene percepito diversamente secondo l'epoca di riferimento. Due sono quelle principali: la prima � quella antica, in cui la religione sfumava nella mitologia; la seconda � quella cristiana e post-cristiana.

 Religioni antiche e mitologia

Il ciclope Polifemo con Ulisse e i suoi compagni in un dipinto del XVII secolo di Jacob Jordaens.

Nelle religioni antiche, cos� come nella mitologia, il mostro � una creatura dai caratteri ambigui, associata tanto al Bene quanto al Male. In ogni caso, tuttavia, � vista come un essere sacro e, in quanto tale, inviolabile. Profanare il corpo di un mostro (anche con la sola vista) o ucciderlo richiede solitamente la purificazione, come nel caso del mito di Apollo e Pitone, o la morte del responsabile, senza distinzione tra umani e dei.

Oltre ai gi� citati centauri e satiri, presso gli antichi Greci possiamo annoverare, a titolo di esempio, creature straordinarie come la Chimera, l'Idra, Gerione, Cerbero, le Sirene, le Arpie, i Ciclopi, Scilla e Cariddi, Medusa.
Frequenti sono anche i mostri marini, come quello inviato da Nettuno a favore degli Achei per divorare l'indovino troiano che diffidava del dono del cavallo di legno.
Particolarmente bizzarri sono gli esseri viventi descritti da Luciano di Samosata nelle Storie vere con intenti parodici verso il mito; tra questi ricordiamo i Nefelocetauri (centauri-nuvola), le Onoschelee (donne-asino) e gli Psett�podi (dai-piedi-di-rombo).

In altre culture antiche, troviamo invece i mostri dei sepolcri egizi, gli dei antropomorfi e i faraoni stessi tornati in vita. Anche gli dei orientali talvolta vengono raffigurati con sembianze mostruose, si pensi alla dea Kali con quattro braccia.

 Dal Sito BETHELUX

Dal mito di Vlad, il principe transilvanico impalatore, al vampiro Dracula pieno di fascino, all'orrendo Nosferatu cinematografico.

  L'uomo � sempre stato affascinato dalla possibilit� di creare la vita superando Dio nella sua opera, pur avendo timore di ci� che poteva fare se la vita se l'andava a cercare nella carne oramai morta e ricucita assieme ...  
E ancora la paura che scivola fuori dalla fredda tomba... o dal nostro inconscio pi� profondo? Il non-morto che esce dalla sepoltura, si lacera gli stracci del sudario e cammina di nuovo tra i vivi in cerca di carne fresca per sopravvivere, senza pi� anima ma con una gran fame ...   Le vecchie megere brutte e cattivissime, a volte alleate con il demonio in persona, sempre alla caccia di poveri fanciulli da cucinare per pranzo o intente a realizzare filtri e pessimi malefici...

ma saranno veramente tutte cos�?

 
A volte si sentono solo le loro presenze gelide, a volte si riesce a vederli magari in case abbandonate o presso il cimitero. Sono anime perdute che non trovano pace ne riposo.   L'oscuro popolo della notte � poi composto da strane e orrende creature che risalgono direttamente dalle pi� profonde viscere della terra e dalle nostre paure pi� infantili.. loro sono li, nascosti nell'ombra o dietro un angolo oscuro pronti a ghermirci e portarci via ...  

La classifica di Livescience dei mostri che potrebbero essere reali

 

     
   
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