_______________________________________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________________________________

 

Il Popolo Maya e i loro Misteri

La cultura maya

La civilt� maya fior� nella zona del Centro America che si estende attualmente dal sud del Messico (Penisola dello Yucat�n) fino all'Honduras e El Salvador passando per Guatemala e Belize. Gli archeologi dividono questa vasta area in due regioni: una a sud denominata "terre alte", costituite dal sistema montuoso presente sul territorio guatemalteco e una regione a nord o "terre basse", che comprende la foresta tropicale del Guatemala e Belize del nord e le zone pi� aride della penisola dello Yucat�n.

I periodi in cui viene usualmente suddivisa la storia dei Maya sono tre:

  • il primo � il Periodo Preclassico che va dal 1500 a.C. (per altri, dal 1000 a.C. o dal 1800 a.C.) al 317 d.C.
  • il secondo � il Periodo Classico che va dal 317 (anno corrispondente all'anno pi� antico del calendario maya) al 987 d.C.,
    suddiviso a sua volta in:
    • Classico Arcaico (fino al 500 circa), in cui si assiste allo stanziarsi dei Maya e alla bonifica della giungla
    • Medio Classico, con una pausa a cui segue una ripresa con rinnovata lena
    • Classico Finale (dall'800), che vede il declino e l’inspiegabile abbandono di tutto quanto s’era creato con tanto sudore.
  • il terzo � il Periodo Postclassico, a partire dal 987.

La scrittura

Quella dei Maya � l'unica civilt� precolombiana che abbia lasciato numerose ed estese iscrizioni. La scrittura maya era una scrittura logosillabica, nella quale cio� ciascun simbolo, o grafema, poteva sia rappresentare una parola o comunque avere un significato a s� stante, sia indicare foneticamente una sillaba. L'inizio dell'uso di una lingua scritta da parte dei Maya si pu� far risalire all'inizio dell'era cristiana. Una grande quantit� di iscrizioni maya sono incise su stele, e contengono riferimenti alle date principali della loro storia. La comprensione di questi testi era peraltro limitata alla casta sacerdotale e ai dignitari d'alto rango.

Il tempo

La cronologia dei maya era calcolata da un punto fisso del passato, proprio come il cristiano parte dalla nascita di Ges�, il greco dai primi giochi olimpici e il romano dalla fondazione di Roma. Il loro calendario viene ancorato a una data (il Lungo computo), tradotta come 3114 a.C., forse correlata a un ipotetico evento come una nuova creazione del mondo dopo qualche immane catastrofe. Dai primi secoli dell'era cristiana, i loro sacerdoti astronomi predissero le eclissi con grande precisione e stabilirono accuratamente il corso di Venere.

Il calendario

Il giorno era il k'in; 20 kin costituivano un uinal; 18 uinal l'haab, cio� l'anno di 360 giorni, pi� un 19� brevissimo, di soli 5 giorni uayeb, 5 giorni considerati nefasti durante i quali la gente rimaneva chiusa in casa facendo i debiti scongiuri. I 18 uinal avevano ciascuno il proprio nome, cos� come i 20 kin, e ognuno era indicato con un proprio glifo.
Vi era inoltre un calendario secondario concatenato al precedente che serviva a scopi rituali e divinatori composto da 260 giorni, 13 mesi di 20 giorni.
Il secolo durava 52 anni. 20 anni di 360 giorni rappresentavano un
K'atun, ciclo destinato a ripetersi senza variazioni significative, ed � il katun ad essere rappresentato nelle steli che sono erette nelle citt� pi� importanti all'inizio o al termine di un ciclo significativo di 20 anni.
I ritmi dell'eterno fluire di giorni, mesi e stagioni � un miracolo che spinge i maya ad attribuire ad ogni
alba e ogni tramonto una sacralit� profonda.
Ogni gesto, ogni attivit� umana si modella sui segni che il giorno porta con s�, sugli umori del
sole che torna ogni alba dal regno degli inferi per raggiungere il cielo.

La matematica [

Numeri maya

I Maya utilizzavano un sistema di numerazione a base vigesimale (tipo di numerazione avente per base il numero 20). Un punto "." rappresentava l'unit�, mentre una barretta "_" veniva utilizzata per rappresentare il 5; al numero venti entrava in campo lo zero. Il numero zero era concepito come posizione vuota: 0, 1, 2, 3, 5, 6, 12, 15, 20.

Per la civilt� maya la matematica faceva parte della sfera religiosa e rappresentava forme di conoscenza e di controllo delle energie sacre emanate principalmente dagli astri, considerate divinit� o epifanie dell'essenza divina.


Fonti e temi della cultura maya

Chicanna, Campeche.

La scrittura maya, costituita da segni ideografico-fonetici, � stata in parte decifrata dagli studiosi, ma ci� non � bastato fino ad oggi per interpretare tutte le numerose iscrizioni dipinte e scolpite su monumenti, suppellettili e codici. Tra i testi scritti pi� importanti che ci tramandano alcuni importanti miti, leggende e avvenimenti storici dei Maya Quich� � il Popol Vuh, letteralmente collezione di foglie scritte, � una raccolta di documenti scritti scoperta agli inizi del 700 da un frate domenicano, questo si fece consegnare dagli indiani l'originale, lo trascrisse e lo tradusse poi in spagnolo. Popol Vuh � diviso in quattro parti, le prime tre dedicate alle vicende mitiche, il quarto alle vicende storiche Quich�. Quest'opera venne scritta circa nel 1550 da un ignoto o da ignoti autori come opera di salvataggio del prezioso documento della sua antica cultura. Si narra della nascita del mondo, degli avi, il Creatore (formatore) del mondo, madre e padre della vita, si parla della cultura maya e della sua visione del mondo; infatti � considerata come la bibbia maya.

Architettura

Nell'urbanistica generale maya troviamo nel centro delle citt� i monumenti civici e religiosi, i templi, le residenze di corte e i luoghi d'incontro; alla periferia si sparpagliavano i villaggi e le case dei contadini. Tikal fu una delle pi� grandi ma sicuramente non la pi� antica, se si pensa a centri come El Mirador e ai centri preclassici presenti nell'attuale Belize o anche a Kaminaljuyu in Guatemala. Il suo centro civico e religioso aveva una superficie di circa 2 Km�, i centri minori erano distribuiti per un raggio di 2 o 3 miglia. La dominavano 5 templi a piramide; il pi� alto misurava 75 metri. Poi c'era Cop�n, creduta per molto tempo l'Alessandria del mondo maya a causa di una erronea lettura di un altare presente nel sito, che fu creduto rappresentasse una riunione di scienziati e degli astronomi, mentre poi venne riconosciuto come l'elenco dei sovrani della citt�, Chich�n Itz�, citt� sacra dello Yucat�n alla quale i pellegrini si avvicinavano con reverenza, aveva un grande pozzo naturale, sede dei sacrifici umani. All'ombra delle citt� si trovavano i campi di mais, tutto ci� che facevano, tutto ci� in cui credevano i maya, era messo in relazione con il mais. I templi e i sacrifici avevano il compito di assicurare abbondanti raccolti; l'elaborata teologia era uno strumento di propiziazione del potere, ma anche dei frutti della semina; il calendario era suddiviso in funzione dei lavori da compiere nei campi. Nelle citt� maya nei giorni di festa vi affluiva tutto il contado che assisteva ai riti, sfilava in processione, impiantava le bancarelle, giocava alla palla, pagava le tasse e poi se ne tornava alle proprie comode capanne nell'hinterland. Tornando al discorso riguardante l'architettura maya, essa sembra sia stata del tutto autoctona; ma parecchi studiosi suppongono che possa essere stata influenzata da qualche contatto con la civilt� asiatica, il materiale abbondava. La pietra calcarea veniva estratta ancora fresca dal terreno, la si trattava nelle fornaci per ricavare la calcina. Gli stucchi servivano per correggere gli errori di costruzione. Anche se i blocchi di pietra erano finemente tagliati e selezionati. Tratti caratteristici dell'architettura maya furono il tetto sporgente, la volta e l'arco (volta a mensola, arco finto). Frequenti nell'architettura maya sono i grandi mascheroni in stucco che rappresentano generalmente le divinit�, che derivano probabilmente dalle maschere di uomo-giaguaro degli Olmechi. La maestosit� dell'architettura serviva per impressionare la folla dei fedeli.

La pittura

Al pari di molte civilt� del passato, i maya come altri popoli dell'America Centrale erano soliti caratterizzare sculture ed edifici mediante il colore, sia che questi ultimi avessero pareti lisce o fossero decorati a rilievo. Decorazione policrome all'interno di tombe di templi e palazzi come in rosso indio puro, azzurro di fondo. Temi: musicisti, danzatori, servitori con parasoli ricoperti di piume, personaggi con maschere di animali acquatici, sacerdoti e maestri di cerimonie, i signori e i nobili detentori del potere delle citt�, donne che si acconciano e si struccano, processioni di cortigiani, mascheroni di divinit�, battaglie, il trapasso dalla vita alla morte, celebrazioni della vittoria, rituali scene di violenza e sacrifici umani, serpenti, giaguari. Una delle pi� spiccate doti artistiche dei maya � dunque, senza dubbio, l'inclinazione particolare per il disegno, una sensibilit� sotto molti aspetti a quella dell'arte asiatica. La scultura si svilupp� senza influenze esterne nel periodo classico tra 550-900 d.C., e fu molto fiorente.

Arti minori [

La sensibilit� artistica di un popolo si riflette sempre fedelmente nella produzione di quelle che vengono chiamate arti minori. Esempio nella ceramica, vasi in onice e alabastro, sculture in legno, osso e pietra; inoltre usavano una lega speciale per la scultura e le armi, composta da oro puro e diversi materiali(tra cui l'argento). La maggior produzione di statuette in ceramica proviene dall'isola di Jaina, sono una serie di personaggi molti dei quali intenti ad attivit� quotidiane come la tessitura con il caratteristico telaio appeso per una estremit� della cintura. Vi sono rappresentati sacerdoti o capi militari, sacerdotesse scrivani, maghi, stregoni, giullari e buffoni, ballerini, attori, giocatori di palla, suonatori, mercanti, servi, storpi e vecchi che amoreggiano. S'avverte in queste figurine la preoccupazione costante di riprodurre fedelmente i dettagli dell'abbigliamento e degli ornamenti del corpo cercando di rappresentare il pi� realisticamente gli atteggiamenti pi� significativi, il carattere e i sentimenti.

L'aldil� e gli dei [

Una maschera in giada dei Maya

I Maya, come ovunque i loro contemporanei, diedero una spiegazione all'origine del mondo. C'erano stati parecchi mondi: ognuno era perito in un diluvio e si attendeva un altro diluvio. L'universo maya, come quello contemporaneo cristiano, era travagliato dalla perenne lotta fra le potenze del male e del bene. Il bene portava la pioggia, la fertilit� e l'abbondanza; il male portava la siccit�, gli uragani e le guerre. Sopra la terra esistevano 13 cieli di beatitudine e dietro di essi 9 d'inferno. Nel paradiso finale non esistevano pi� n� dolore n� povert�, n� pesanti carichi da sopportare.

Nell'inferno finale c'erano fame, freddo e miseria. I Maya credevano in una copiosa rosa di divinit� che sembra avesse origine da un culto pi� antico, la fede in un supremo Dio creatore. Ma questo Dio era troppo remoto dalla vita, cosicch� i Maya inventarono degli intermediari, in grado di curare ogni aspetto e fase della vita: il figlio di un dio vero divenne il capitano della corte degli Dei con cui gli uomini dovevano trattare. C'erano gli dei del mais e della morte, c'era un dio onnipresente della stella del nord che vigilava sui viaggi dei mercanti. A parecchie divinit� era attribuito il compito di vegliare sulla guerra, sul sacrificio umano e sulla morte violenta. C'era poi il dio del vento e le dee che presiedevano alle inondazioni, alla gravidanza e alla tessitura; c'era anche la dea dei suicidi, tenuta in alta considerazione poich� i suicidi erano favoriti nella rapida ascesa al pi� alto dei cieli. Altre divinit� avevano una speciale giurisdizione sui periodi cronologici in cui era diviso il tempo, altre ancora erano riservate a ciascun giorno separatamente, e, per buona misura, ogni numerale aveva il suo dio. C'era un dio per ogni emergenza, un dio per ogni necessit�, un dio per ogni periodo di tempo. Il dio a cui il semplice coltivatore di mais si rivolgeva con la pi� sincera devozione era Chac, il dio della pioggia, la cui benevolenza arrecava vita e felicit�, la cui ira era portatrice di morte.

Le divinit� maya

Tulum, Quintana Roo.

Quelle che possiamo definire come le divinit� della religione maya, sono rappresentazioni plastiche di esseri sovrannaturali composte in tratti altamente stilizzati di svariati animali ed elementi vegetali, talvolta combinati con forme umane. Gli dei per i maya erano capaci di manifestarsi, a seconda delle circostanze, sia attraverso fenomeni naturali e tramite animali, sia nei simulacri eretti dagli uomini che permettevano la materializzazione delle energie sacre durante i rituali, al fine di ricevere le offerte degli uomini. Li veneravano per ci� che essi rappresentavano e il loro significato glielo avevano dato loro stessi, per questo non potevano essere considerati semplici idoli. Erano entit� imperfette che nascevano e morivano, quindi bisognose d'essere alimentate per sopravvivere. Per i maya non esistono esseri immutabili, di conseguenza gli dei erano costantemente soggetti a cambiamenti in una iconografia vastissima. Per distinguerli per� vi sono elementi simbolici costanti nel tempo. Tra le divinit� pi� rappresentate v'� il Drago che simboleggia : il creatore del mondo, l'energia sacra suprema presente nell'intero cosmo. Sotto forma di serpente-uccello (il 1� simboleggia la terra ed � un serpente a sonagli, il 2� � il quetzal e simboleggia l'incarnazione del cielo). Inoltre � in relazione con il sole, l'acqua, il sangue, e il mais; s'arricchisce con elementi del giaguaro, del caimano e del cervo per dare vita al Drago Celeste. Diviene Drago bicefalo, serpente piumato e alato, serpente bicefalo, mascherone serpentiforme. Nel Postclassico Kukulc�n assunse il nome di Quetzalcoatl e venne rappresentato come serpente piumato o con sembianze di uomo-uccello-serpente; o come un anziano dagli occhi serpentiformi, grandi, rotondi o quadrangolari, bocca con un solo dente, o con tratti femminili. Quest'ultimo � il dio D.

Il Sole � la deit� suprema, asse intorno al quale si sviluppava la vita, generatore del tempo, origine del divenire in generale, signore delle 4 stagioni e della quadruplicit� del cosmo. � il signore numero quattro e il glifo che gli corrisponde consiste in un fiore con quattro petali. � luce (ossia vita, giorno, ordine, bene) quando sorge, � giaguaro quando � il tramonto. Ha grandi occhi quadrangolari e strabici, dente limato, lingua sporgente, zanne spiraliformi agli angoli della bocca e presenta una forma a 8 sulla fronte rappresentante il corpo di un serpente. Rappresenta gli animali sacri = giaguaro, cervo, colibr�, aquila, gazza, ara.
Il dio
Chaac (o Chac) � una variante del dio drago e presenta un naso cascante, pupille a forma di spirale, zanne ricurve e serpentine, impugna un'ascia o una torcia (da lui dipende la pioggia o la siccit�). Nello Yucat�n lo troviamo sotto forma di mascherone geometrico.
Dio K e Dio del Mais; dai loro occhi nasce una serie di foglie della suddetta pianta, privi di tratti animali e la testa che termina in una pannocchia. Signore del numero otto, senza attributi zoomorfi visto che l'uomo nasce da un impasto di granoturco.
Vi sono varie dee: la dea lunare, forza propizia della fertilit�, la dea della pittura e della tessitura. Quando � giovane la dea della luna rappresenta la medicina e il parto, quando � vecchia la terra, la vegetazione e la tessitura.

Tessuti tipici dei Maya contemporanei (vedi Arte maya)

Le popolazioni di lingua maya [

� Non siamo un mito del passato, rovine nella giungla o negli zoo. Siamo persone e vogliamo essere rispettate, non essere vittime dell'intolleranza e del razzismo. ï¿½

Si stima che vi siano 6 milioni di Maya viventi in questa regione all'inizio del XXI secolo; alcuni sono abbastanza integrati nella cultura moderna delle nazioni nelle quali risiedono, altri conservano uno stile di vita differente e pi� legato alle proprie tradizioni, spesso parlando i linguaggi maya.

Le pi� vaste popolazioni maya sono negli stati messicani di Yucat�n, Campeche, Quintana Roo, Tabasco e Chiapas, nonch� nelle nazioni centroamericane di Belize, Guatemala e a occidente in Honduras e in El Salvador.

Yucat�n

Il gruppo pi� vasto di Maya moderni si trova nello stato messicano dello Yucat�n. Il nome Yucat�n si narra derivi da Yectean, esclamazione che significa pi� o meno "non ho capito". Cos� rispondevano le popolazioni cui gli spagnoli chiedevano il nome della propria terra: Yectean, non ho capito. Comunemente si identificano come "Maya", senza nominare alcuna trib� (diversamente da quelli che vivono negli altopiani occidentali del Guatemala) e parlano una lingua che gli antropologi definiscono "maya yucateco", ma � chiamato semplicemente "maya" da chi lo parla e dagli altri yucatechi; parlano comunque anche lo spagnolo. Specialmente nelle regioni occidentali, anche quelli che parlano maya in casa spesso si definiscono meticci, il che mostra una certa assimilazione alla cultura dominante messicana.

Storicamente, la popolazione della met� occidentale della penisola era meno integrata con la cultura ispanica e meno assoggettati ai coloni rispetto agli abitanti della met� orientale.

Vi fu una grande rivolta dei maya yucatechi, nel XIX secolo, che fu una delle pi� riuscite rivolte moderne degli Indios. Essa port� tra l'altro alla temporanea esistenza di uno stato maya di Chan Santa Cruz, riconosciuto come nazione indipendente dall'Impero Britannico.

Lo sviluppo del turismo nel Mar dei Caraibi ha incoraggiato uno spostamento demografico da altre regioni del Messico. Questo fenomeno per�, secondo molti critici, � stato motivato almeno in parte dal desiderio del governo centrale messicano di diminuire l'identit� maya della regione a favore di una generica "messicanit�".

Questo processo ha creato forti scompensi nella identit� culturale dei discendenti del popolo maya.

Chiapas [

Il Chiapas fu lo stato del Messico meno toccato dalle riforme della Rivoluzione messicana. Molti Maya qui supportano l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN).

I maggiori gruppi etnici chiapanechi sono tzotzil e i tzeltal, che si trovano sugli altopiani; i tojolabal, i ch'ol, i lacandoni.

Guatemala [

In Guatemala le popolazioni maya pi� vaste e pi� legate alle antiche tradizioni si trovano negli altopiani occidentali.

In questo stato la politica seguita dai coloni spagnoli � stata quella di mantenere le popolazioni indigene separate e sottomesse e continua ancor oggi nel XXI secolo. Questo ha portato alla conservazione di molti costumi tradizionali, unico stile di vita possibile per i Maya.

Continua ancor oggi una notevole identificazione con le trib�, che spesso corrispondono agli stati-nazione precolombiani. Molte persone indossano tutt'oggi abiti che distinguono i gruppi locali specifici da tutti gli altri. I vestiti delle donne tendono a essere pi� tradizionali rispetto a quelli maschili, poich� gli uomini hanno avuto una maggior interazione con la cultura ispanica e maggiori rapporti commerciali.

Fra i popoli maya degli altopiani vi sono i quich�, i mam, i pocomam, i caqchikel, gli ixil, i kekchi, i tzutuhil, i jacaltechi.

2012 La Fine del Mondo

L'antico calendario maya contiene davvero il segreto di un evento epocale destinato a coinvolgere l'attuale umanit�? Se � cos�, questo evento sar� la chiave del nostro futuro o addirittura della nostra sopravvivenza? Un numero sempre pi� ampio di prove suggerisce che la risposta a queste domande � s�. La domanda successiva �: perch�?
Perch� una civilt� cos� sviluppata, apparsa all'improvviso oltre
1.500 anni fa, che utilizzava il pi� sofisticato orologio cosmico mai conosciuto e che cre� una cultura fortemente incentrata sui cicli cosmici, � scomparsa? Perch� il suo calendario, che coincide con i 5.000 anni della storia documentata, termina in una data precisa, una data per noi cos� attuale? Qual � il significato del solstizio d'inverno del 21 dicembre 2012?
Per rispondere a queste domande dobbiamo superare i tradizionali confini che separano la scienza, la religione, la spiritualit� e la storia, e unificare queste fonti di conoscenza in una nuova saggezza unitaria. In questo modo inizia ad apparire qualcosa di molto interessante.
La civilt� maya � un'anomalia nella visione tradizionale della storia e della cultura. Le testimonianze archeologiche indicano che i primi Maya apparvero "all'improvviso" circa un millennio e mezzo fa in remote aree della penisola dello Yucat�n, nell'attuale Messico, in Guatemala e in alcune regioni degli attuali Honduras e Belize. Ci� che distingue i Maya da altre civilt� contemporanee � che sembrano essere apparsi con una tecnologia gi� evoluta, invece di avere sviluppato la loro tecnologia nel corso del tempo com'� normale aspettarsi. Nonostante le diverse teorie, nessuna ha mai risolto definitivamente quello che viene chiamato "l'enigma maya".
Nei suoi studi su questo popolo misterioso,
Charles Gallenkamp riassume cos� questo enigma:
"Nessuno � mai riuscito a stabilire in modo soddisfacente dove o quando la civilt� maya ebbe origine, n� come abbia potuto evolversi in un ambiente tanto ostile alla presenza umana".
Passando a descrivere quanto poco sappiamo di questa antica civilt�, fa notare che
"le cause che portarono all'improvviso abbandono delle loro grandi citt� durante il IX secolo d.C., uno dei misteri pi� sconcertanti della storia, sono ancora avvolte nelle congetture".
Se gli studiosi non sono d'accordo sul perch� una civilt� cos� potente sia scomparsa, non possono discordare sulle meraviglie che ha lasciato dietro di s�. Inoltre, qualunque studio sugli splendori di questa civilt� � costretto a riconoscere la sua creazione pi� sofisticata: un calcolo del tempo e dei cicli cosmici tuttora insuperato. Molto prima della nostra epoca, il calendario maya � stato il metodo pi� preciso di calcolo delle ere cosmiche. Ancora oggi, per calcolare il tempo locale e quello cosmico, gli attuali Maya usano un sistema che, come sottolinea Michael D. "non ha saltato un giorno in oltre 25 secoli". Oltre a calcolare l'anno solare e i cicli lunari, questo calendario antico di 5.000 anni indica qualcosa di davvero sorprendente: l'allineamento del nostro sistema solare (il Sole e i suoi pianeti) con il centro della nostra galassia, evento che non si verificher� pi� per altri 26.000 anni.

La chiave di questo "calcolatore cosmico" maya era un periodo di
260 giorni, chiamato tzolkin o "calendario sacro", sovrapposto a un altro calendario di 365 giorni chiamato "anno vago". I Maya rappresentavano questi due cicli temporali mediante due ruote dentate: la pi� piccola girava attorno alla pi� grande fino al raro momento in cui un giorno del calendario sacro corrispondeva allo stesso giorno dell'anno vago. Questo raro e potente momento segna la fine di un ciclo di 52 anni che fa parte di un ciclo temporale pi� ampio chiamato il "Grande Ciclo". Secondo questo meccanismo, e secondo la tradizione degli stessi sacerdoti maya, l'ultimo Grande Ciclo � iniziato nell'agosto del 3114 avanti Cristo (epoca corrispondente ai primi geroglifici egizi) e terminer� tra breve, nel 2012 dopo Cristo. Pi� precisamente il 21 dicembre 2012, quando il Sole sar� allineato all'equatore della Via Lattea.

L'astronomia conosce questo allineamento galattico indicato dal calendario maya, ma la domanda �: che
significato pu� avere? Alcuni sminuiscono l'importanza di questo fenomeno considerandolo semplicemente un'interessante peculiarit� a cui abbiamo la fortuna di assistere durante la nostra vita. Altri ritengono che la fine del Grande Ciclo indichi la convergenza di rari eventi cosmici, con implicazioni che vanno dall'estremamente positivo al terrificante.
Jos� Arguelles, studioso di cosmologia maya, suggerisce che i primi anni del nuovo millennio facciano parte di un sotto-ciclo iniziato nel 1992 con l'emersione di quelle che chiama
"tecnologie non-materialistiche ed ecologicamente armoniche... complementari alla nuova societ� mediarchica dell'informazione decentralizzata".
Rifacendosi a questo stesso evento galattico, altri ritengono che potr� essere causa di profonde, se non tragiche, conseguenze per la vita sulla terra come noi la conosciamo. Per esempio, un articolo del 1 marzo 2005 di una rivista on-line indiana descrive lo scenario elaborato dallo Hyderabad Computer Model sulla coincidenza tra la fine del calendario e l'inversione dei poli magnetici. L'agghiacciante titolo dice:
"Modelli informatici prevedono inversione dei poli magnetici della Terra e la possibilit� che il Sole metta fine all'umanit� nel 2012".
L'articolo continua descrivendo lo scenario apocalittico di un pianeta privo di campo magnetico (puoi leggere l'articolo per intero seguendo questo link).
Bench� le opinioni su quello che possiamo attenderci dalla fine del calendario maya divergano, il sentimento generale � che
qualcosa accadr�. La domanda �: che cosa? Che cosa volevano dirci i calcolatori maya del tempo riguardo a una data che nessuno di loro avrebbe visto? Dato che mancano pochissimi anni al 2012, e di fronte agli evidenti cambiamenti che stanno avvenendo sul nostro pianeta, sempre pi� ricercatori ritengono che sia interesse comune capire che cosa volevano dirci i Maya. Forse, il modo migliore per scoprire ci� che non sappiamo � considerare ci� che sappiamo.

 

     
   
Inizio Pagina